«Recuperare le tradizioni, gli affetti, le storie familiari, i ricordi degli anziani, le feste popolari, la conoscenza del territorio, non costituisce un modo nostalgico di guardare indietro, ma al contrario, significa sapere di far parte di una comunità che ha una sua storia e profonde radici, e che crede nei sogni e nei talenti dei propri giovani e li sostiene affinché le loro potenzialità possano trovare piena espressione e diventare progetti concreti». Così Monica Maimone, della casa editrice omonima e responsabile del progetto Storie sotto il vulcano, inizia a spiegare la sua idea diventata realtà. «Tutto nasce in occasione degli incontri con gli autori della nostra casa editrice che, periodicamente, abbiamo presentato alle scuole della provincia etnea, per coinvolgere gli studenti alla conoscenza dei libri proposti in lettura attraverso la viva voce dell’autore – continua – Da qui, è emersa spontanea l’idea di creare l’occasione per indurre gli studenti a riflettere sull’importanza della conoscenza del territorio etneo e delle sue specificità, attraverso un concorso che dia loro voce. Una voce che siamo molto interessati a sentire e che ci darà anche il termometro dello stato delle nuove generazioni. Progetto che ben si coniuga per ricordare i trent’anni di attività della casa editrice Maimone».
Stavolta proprio la città di Catania è esclusa. Sono coinvolti invece tutti i Comuni della fascia pedemontana, quasi come se Storie sotto il vulcano fosse la traduzione attuale in veste puerile, e dunque di grandi speranze, del famoso e rimpianto periodico degli anni ‘90 Etna Territorio. «Il concorso è rivolto a tutti gli studenti delle scuole dell’area etnea, a prescindere dall’adesione dei Comuni partner che, già in questa prima edizione, costituiscono un numero molto rilevante e che, nonostante le difficoltà, hanno dato un’opportunità concreta ai loro piccoli cittadini». Una partecipazione destinata a crescere nella prossima edizione, scommette Maimone, in una rete «al centro della quale intendiamo mettere la partecipazione dei nostri ragazzi». «Proprio per questo l’iscrizione al concorso è gratuita e accessibile a tutti gli studenti, attraverso il sito dedicato al concorso – continua – La mancata partecipazione di alcuni importanti Comuni dell’area etnea, tra cui Catania, presumiamo debba essere attribuita alla difficoltà di inserire il nostro concorso all’interno della loro programmazione già definita per l’anno in corso. È pur vero che il richiamo allo spirito di Etna Territorio (di cui siamo sempre orgogliosi) trova un ideale filo conduttore con questo nuovo e attuale progetto, con la variante che, in Storie sotto il vulcano, si intende puntare alla partecipazione attiva dei giovani, attraverso la riflessione e l’emozione che suscita l’incontro con il territorio. Abbiamo voluto mettere al centro la valorizzazione della creatività e della fantasia».
Maimone parla poi degli sviluppi possibili del concorso. «Siamo sempre più convinti, in un’epoca in cui la fuga all’estero sembra essere la panacea e la parola d’ordine in grado di garantire un futuro migliore ai nostri giovani, che lo spunto di riflessione determinato dal concorso possa costituire nuova linfa generatrice, e far crescere la consapevolezza nelle risorse di ciò che abbiamo e di quale straordinario patrimonio naturale e culturale disponiamo», spiega. Altro risultato importante, inoltre, è che «si sviluppi nei giovani un forte senso dell’appartenenza e dell’identità». Valori presenti nel migliaio e oltre di elaborati inviati dai ragazzi in questa edizione del concorso. Per quanti chiamano la casa editrice per sapere com’è andata, «la risposta è sempre uguale: “Carissimo, complimenti! Hai partecipato, ti sei messo in discussione. Hai provato a fare del tuo meglio. Hai dimostrato di essere giovane. Comunque vada, hai già vinto la tua sfida”». Certo, di questi tempi a parlare di creatività, fantasia, emozioni e sostegno ai ragazzi sembra di essere altrove, quasi davvero sul treno dei propri sogni. «Giovedì 23 aprile, in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, ci sarà proprio un treno del genere attorno all’Etna – sorride Maimone – #ioleggoperché con Storie sotto il vulcano in littorina con main partner Gruppo ferrovie italiane. In questo treno speciale, messo a disposizione dalla Fce (Ferrovia Circumetnea), saranno messi in contatto studenti e non lettori attraverso i messaggeri della lettura (saranno circa cento tra studenti, insegnanti e autorità civili), che parleranno di libri e della loro passione per la lettura».
A essere letti saranno i libri della collana speciale selezionati da Aie (Associazione Italiana Editori), affidati dai messaggeri alla fermata di ogni stazione dei centri etnei toccati dal circuito della littorina, dove, in attesa, ci saranno le delegazioni delle rispettive comunità scolastiche e civili. «L’incontro da noi promosso, a cui hanno già aderito 23 amministrazioni comunali della provincia etnea e circa 70 scuole secondarie di primo e secondo grado, è programmato con partenza da Catania, stazione Borgo ore 8,25 e conclusione al porto di Catania, dopo aver circumnavigato il vulcano Etna. L’appuntamento è dunque per tutti al rientro, al Porto, verso le 16», conclude Monica Maimone. Le località toccate dal circuito della littorina sono: Catania (Borgo), Biancavilla (stazione), Adrano (centro), Bronte, Randazzo, Solicchiata, Linguaglossa, Piedimonte, Mascali, Giarre, Riposto, Catania – Porto di Catania. Ogni fermata avrà una durata di circa 10-15 minuti in cui ci saranno anche attività di reading con alcuni degli autori di Maimone e book crossing: le citazioni dei libri preferiti dagli studenti e le frasi che raccontano il loro amore per la lettura potranno essere scritte nei foglietti post-it di #ioleggoperché ed essere esposti sui totem di #ioleggoperché.
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