Stop alla Ztl, Tar accoglie il ricorso Orlando: «Sospensiva non ci ferma»

Stop alla Ztl. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Alessandro Dagnino e Giovanni Scimone per conto delle associazioni Bispensiero, Vivo Civile e Comitato Salviamo il Cuore di Palermo e di circa 200 cittadini che chiedeva la sospensione del provvedimento voluto dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania. Un colpo durissimo per l’amministrazione comunale, che però potrà fare ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa, e per le casse dell’Amat, perché viene a mancare un potenziale gettito stimato intorno ai 30 milioni di euro lordi (poi rivisto al ribasso dopo la decisione di scontare di 10 euro il ticket dei residenti). 

Non solo: con la sospensiva accordata dai giudici Giovanni Tulumello, Maria Lucia Brancatelli e Aurora Lento decade anche la parte del contratto di servizio dell’Amat dedicato proprio alla Ztl. Il giudizio di merito sarà diffuso il 6 novembre: se la Ztl sarà abolita definitivamente su Palazzo delle Aquile si riverserà una valanga di richieste di rimborso da parte dei cittadini che hanno già pagato il pass. 

«A prescindere dalla nostra vittoria, l’amministrazione può decidere se lavorare o meno con i cittadini – si limita a dire il presidente di Vivo Civile Marcello Robotti -. Se invece continuerà a fare muro, noi daremo battaglia». «Credo nel cambiamento ma nel rispetto delle regole – commenta la vicepresidente del Consiglio comunale Nadia Spallitta, tra i promotori del ricorso -. Questi provvedimenti, come ho sempre dichiarato dentro e fuori dall’aula, erano viziati da una serie di profili ed erano illegittimi. L’amministrazione non ha ascoltato le ragioni né della politica né dei cittadini. Il Tar fa giustizia di una situazione che determinava un disagio economico, sociale e lavorativo enorme – incalza la consigliera -, non giustificato da effetti benefici sul territorio. Le centraline sono quasi tutte esterne al territorio della Ztl. Dove sono le simulazioni e le proiezioni dei flussi veicolari?». 

Con la decisione del Tar è stato impugnato anche l’articolo 13 comma d del contratto di servizio dell’Amat che prevedeva un introito di 30 milioni dalla Ztl: «Se le tariffe sono illegittime l’incasso non c’è – sottolinea Spallitta -. Sono molto soddisfatta, abbiamo fatto un bellissimo lavoro di squadra. Non sono contraria alla Ztl tout court, ma che sia fatta nel rispetto delle regole. La Ztl deve essere adeguata alla situazione palermitana». 

Orlando però non cede il passo e rilancia: «In attesa che la rituale pubblicazione e comunicazione ai legali del Comune permetta di leggere le motivazioni dell’odierno provvedimento del Tar – è il suo laconico commento -, non possiamo che confermare che resta immutata la volontà politica dell’amministrazione comunale di portare avanti interventi e provvedimenti per la mobilità sostenibile e la vivibilità di Palermo, attraverso il miglioramento del servizio pubblico e la lotta all’inquinamento con tutti gli strumenti possibili». 

Per Filippo Occhipinti di Comitati Civici la sospensiva è «un fallimento preannunciato nei modi e nella sostanza. Questa Ztl era una tassa occulta. Adesso sono doverose le prese di responsabilità di assessore e sindaco e non può che evidenziarsi anche una incompetenza e un’inefficienza degli uffici, di Amat e di Sispi. Si dimettano tutti». Anche Forza Italia va all’attacco dell’esecutivo cittadino: «È l’ennesimo stop che questa amministrazione è costretta a registrare – affermano Francesco Scoma, senatore e componente dell’ufficio di presidenza di Forza Italia e Giulio Tantillo, capogruppo in Consiglio -. Il Tar ha rinviato tutto a novembre ma sono già parecchie migliaia i palermitani che hanno acquistato un tagliando che vale da sei mesi a un anno. Vogliamo sapere quali saranno le modalità di rimborso per questi cittadini e quando questo sarà effettuato». «La sospensione delle Ztl da parte del Tar non proclama né vincitori, né vinti – dice Paolo Caracausi, consigliere comunale Idv -. Avremmo preferito una sentenza pro o contro, ma non il rimandare la decisione nel merito perché questo getta nell’incertezza i cittadini. Invitiamo il sindaco a venire in aula e a riprendere il dialogo con i rappresentanti della cittadinanza che a gran voce hanno detto no a questo provvedimento». 

Anche le associazioni di categoria che hanno firmato un documento unitario con una serie di proposte di modifica plaudono alla scelta del Tar: «La accogliamo con grande soddisfazione e sollievo – afferma la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio – . La nostra è una città che si deve preparare a quella che è una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che ad una scelta sulla mobilità alternativa e per il rispetto dell’ambiente. Siamo consapevoli della necessità di ridurre le emissioni dei gas di scarico, ma i provvedimenti non devono essere vessatori nei confronti dei cittadini e delle imprese». Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo invita il sindaco Orlando a un maggiore dialogo: «ascolti i residenti, i commercianti, le associazioni e apra un confronto con i palermitani che non sono contrari a priori alle limitazioni al traffico, ma che hanno giudicato sbagliate le scelte dell’amministrazione comunale». Quello regionale Michele Sorbera, invece, chiede all’assessore Catania di fare un passo indietro: «Di fronte al pronunciamento del Tar, ci aspettiamo adesso che Catania tragga le conseguenze dal punto di vista politico». 

Rifondazione Comunista invita la giunta municipale ad andare avanti sulla stessa linea: «La città di Palermo ha bisogno di provvedimenti che contribuiscano alla riduzione della pressione veicolare privata e che servano a contrastare l’inquinamento e tali scelte hanno una natura politica e non possono essere decise da un Tribunale amministrativo – afferma il segretario provinciale Vincenzo Fumetta -. Il sindaco e la giunta continuino ad investire sulla mobilità sostenibile e sulla tutela dell’ambiente». Secondo Fumetta «è imbarazzante che i partiti di opposizione chiedano le dimissioni del sindaco e dell’assessore alla Mobilità dopo un pronunciamento del Tar su un atto amministrativo mentre gli stessi partiti sono rimasti in silenzio mentre la Corte dei Conti condannava i loro capigruppo all’Ars per utilizzo improprio di soldi pubblici».

«Siamo soddisfatti di questo pronunciamento dei giudici – commenta in tarda serata il presidente di Bispensiero Massimo Merighi – che di fatto hanno confermato la sostenibilità giuridica di quanto lamentiamo da tempo. Il nostro intento era e rimane quello di impedire alle amministrazioni (Cammarata nel 2008, Orlando oggi) di intervenire arbitrariamente e discrezionalmente nell’ambito di un problema assai grave per la cittadinanza. Il traffico veicolare – continua – non è solo infatti un grave problema che riguarda la qualità dell’aria, ma anche la qualità in generale della vita dei cittadini e la legge italiana regolamenta la mobilità con norme ben precise, che prevedono l’obbligo di una programmazione organica (che si estrinseca appunto nel Piano Urbano del Traffico). Sono i tecnici competenti in materia ad avere la competenza di progettare scientificamente e con riscontri misurabili i programmi e gli interventi della politica sulla circolazione stradale – prosegue il presidente di Bispensiero -, non l’arbitrio della politica, che in genere, purtroppo, si muove con tutt’altre finalità rispetto al bene dei cittadini. Oggi i giudici lo hanno ribadito. La politica deve tenerne conto. Grazie alla competenza e alla bravura del nostro legale, l’avvocato Alessandro Dagnino, che ha difeso con grande competenza le nostre istanze, abbiamo aggiunto una ulteriore pietra miliare nella giurisprudenza sul tema delle Ztl, dopo quella che già fece storia nel 2008. Ringraziamo per questo anche l’avvocato Nadia Spallitta – conclude -, vicepresidente del Consiglio comunale, per il suo contributo sia tecnico che politico». 

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