Dal sostegno alle mamme No Muos al ricordo di Stefania Noce, Sizakele Sigasa, le migranti e tutte le donne che affrontano le sfide imposte dalla quotidianità. Catania si prepara a celebrare l’8 marzo, la giornata internazionale della donna, con un sabato ricco di eventi dal mattino alla sera. Il primo appuntamento è alle 10, con la partenza da villa Bellini del corteo che attraverserà via Etnea fino a piazza Università. Libere da violenze e militarizzazione è lo slogan scelto dalle numerose associazioni – da La Ragna-Tela all’associazione nazionale partigiani italiani, Arci, La città felice, Lila – che aderiranno. «Le guerre segnano in maniera indelebile il percorso di vita di migliaia di donne in tutto il mondo – spiegano nel comunicato congiunto – la fuga, la traversata, il pericolo, diventano tappe necessarie per la sopravvivenza e quasi sempre le terre di approdo si propongono come lennesimo campo di battaglia: violenza, sfruttamento sessuale, rifiuto e pregiudizio si abbattono sulle vite di donne in cerca di libertà». Ma è forte la solidarietà anche nei confronti delle donne di Niscemi che si oppongono alla costruzione del Muos, definito «ennesimo scempio imposto dal processo di militarizzazione».
Il giardino comunale etneo farà da scenario a un’altra iniziativa, Una mimosa per la città. L’associazione Open mind, in collaborazione con le Voltapagina-Senonoraquando e l’associazione antimafie Rita Atria, regalerà ai cittadini catanesi un albero della pianta diventata simbolo della giornata. «Un gesto così semplice e così importante per ricordare le lesbiche e le donne oggetto di violenza patriarcale – sostengono – Perché l’8 marzo non è un giorno di festa ma di memoria e lotta». Con un avvertimento: «Se danneggiate la mimosa, noi la ripiantiamo. Ancora, ancora, ancora». Verranno ricordate l’attivista sudafricana Sizakele Sigasa, torturata e uccisa per il suo impegno nel difendere i diritti omosessuali, e Stefania Noce, studentessa 24enne accoltellata a morte assieme al nonno dal fidanzato.
Il libro Quello che resta, dedicato proprio alla giovane originaria di Licodia Eubea, sarà presentato nel pomeriggio, alle 16 a palazzo Platamone. Un dibattito organizzato da Amnesty international con il patrocinio del Comune di Catania che vedrà protagonisti, tra gli altri, l’autrice Serena Maiorana, la responsabile di Amnesty Sicilia Liliana Maniscalco e l’avvocato per i diritti umani Antonella Petrosino. Tema dell’incontro sarà «il femminicidio e i diritti delle donne nell’Italia di oggi». Alle 18, da piazza Stesicoro partirà l’annuale fiaccolata contro la violenza organizzata dal 2008 dall’associazione Donne in azione.
In serata, alle 21.30, spazio alla musica e alla solidarietà con il concerto delle Malmaritate alla sala Lomax. Con un mix di canti popolari e brani originali, l’esibizione del gruppo di artiste – un progetto nato all’interno della casa discografica Narciso records fondata dalla cantantessa Carmen Consoli – servirà per raccogliere fondi a sostegno del centro antiviolenza etneo Thamaia. È invece dedicata alle donne in chemioterapia l’iniziativa A te non serve più… ricicliamo. Quante hanno superato le terribili cure per sconfiggere il cancro potranno donare le proprie parrucche ad altre ammalate che non possono permettersi di acquistarne una. L’idea nasce dall’associazione Ottaviano onlus in collaborazione con lunità multidisciplinare di Senologia del Cannizzaro e il comitato etneo dell’Associazione nazionale donne operate al seno.
[Foto di ecerroni]
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