Statua Di Matteo viene coperta: mancano documenti Centro Impastato: «Nell’attesa esporla a Palermo»

Il sacrificio di Giuseppe Di Matteo, rapito l’11 gennaio del 1993 all’età di 12 anni e morto per mano mafiosa dopo una prigionia di 779 giorni, è stato da sempre un simbolo dell’efferatezza e della crudeltà dei mafiosi, che ai tempi non ebbero pietà del figlio di Santino, uomo che aveva iniziato a collaborare con gli investigatori. In memoria del bambino considerato un martire nelle mani di Cosa nostra era stata realizzata una statua da collocare nel palazzo comunale di San Giuseppe Jato. La riproduzione in bronzo era stata scoperta al pubblico lo scorso 30 luglio, ma adesso, come riporta Repubblica Palermo, è stata riavvolta in un lenzuolo perché mancherebbero alcuni documenti, nello specifico, a non esserci sarebbe una delibera.

L’opera, realizzata da Nicolò Governali quando a commissariare il Comune sciolto per mafia era Salvatore Graziano, adesso attende di avere il giusto merito ed essere esposta al pubblico nel Comune che oggi è retto da tre commissari nominati dal governo nazionale. Lo zio del piccolo Di Matteo, Nunzio, che lavora al Provveditorato delle opere pubbliche spiega che «Graziano aveva dato il via libera all’installazione, poi nei giorni scorsi – dichiara – ha chiamato per dire che dovevamo toglierla. Ma io non ho alcuna intenzione, quella statua resta lì». Graziano, sentito da Repubblica, dice di «non essere stato supportato bene dagli uffici comunali – sottolinea – Ho già parlato con i nuovi commissari: Il tempo di fare tutti gli adempimenti e poi la statua tornerà al suo posto».

Intanto, venuti a conoscenza della notizia, il Centro Impastato ha proposto ai familiari di Giuseppe Di Matteo che la statua venga esposta al No Mafia Memorial di Palermo. «Abbiamo appreso che la statua, che era stata collocata nel palazzo comunale Di San Giuseppe Jato, è stata coperta – afferma il presidente Umberto Santino – L’opera ricorda Giuseppe a tutti noi e, quindi, proponiamo una soluzione nell’attesa che tutto si risolva».

Redazione

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