«Vogliamo che i giovani di Catania non siano costretti ad emigrare, che muoia lo sterotipo della valigia di cartone, che possano continuare a sviluppare le proprie idee nella loro terra coinvolgendosi lun laltro per approfittare e godere di queste nuove opportunità». Questa la mission ambiziosa con cui, appena una settimana fa, StartupCT si è presentata alla città. Un progetto nato da alcune tra le realtà più in fermento nel campo dell’innovazione nel territorio catanese (Meedori, Confindustria giovani Catania, Girl geek dinner Sicilia, Indigeni digitali, Iquii, Tecnoetica, Startup weekend Catania e Youthub Student incubator), che si pone come «un hub di aziende e associazioni all’interno del quale accelerare il processo di crescita tramite promozione di idee e scambio di esperienze, a beneficio di tutti», spiega Peppe Sirchia, 34 anni, uno tra i fondatori del network.
Un punto di riferimento per i giovani catanesi, quindi, che grazie alla collaborazione e al sostegno di tutti i membri, li possa aiutare a trasformare le idee in nuove imprese, appunto startup, in un’ottica di nuova linfa e sviluppo per tutto il territorio. «Per far diventare Catania la startup city del Mediterraneo», si augura Sirchia, che nelle potenzialità dell’humus che dal basso sta fertilizzando le pendici dell’Etna ci crede senza mezzi termini. A patto di unire le forze e fare rete. «In un territorio come il nostro, frammentare l’ecosistema di realtà che si è creato è peggio di non fare nulla perché si rischia di disperdere energie. Non dandoci spallate, quindi – continua – ma restando uniti per perseguire un fine comune, creando una maglia sempre più stretta, che possa diventare il paracadute dell’economia dell’Isola».
Fare networking, stringersi su un fronte comune, dare una mano nella formazione e nella crescita di nuove realtà, costituendosi come unico interlocutore. In che modo? Mettendo a disposizione di chi ne ha bisogno tante diverse competenze e l’esperienza maturata sul campo. Gli strumenti a disposizione di sono un sito internet, un blog e una serie di eventi formativi, ma pensati anche per mettere in contatto chi ha un progetto e chi può aiutarlo a metterlo in pratica. «Sono il collettore del progetto», spiega Sirchia. Non solo eventi, ma anche «appuntamenti in cui ci coinvolgono – continua il co-fondatore – perché è innegabile che a Catania comincia a muoversi qualcosa di buono. Non c’è ancora un riflettore puntato, ma le idee sono tante. L’esperienze di Startup weekend lo ha dimostrato».
Il primo appuntamento è proprio per stasera con StartupCT bootcamp, un «aperitivo informale in cui spiegheremo come si fa un buon pitch di presentazione della propria idea. Anche qui metteremo l’esperienza di tutti a favore della comunità», anticipa Peppe Sirchia. Tra i prossimi eventi, il ritorno a Catania del Working capital accellerator , previsto per il 25 giugno, e la tappa etnea del Mind the bridge tour 2012, il 29 giugno.
«L’idea di StartupCT – che si scrive CT ma si legge city – è nata quasi per caso durante una chiaccherata tra amici pre Startup weekend – racconta Sirchia – dalla voglia, ormai diventata necessità, di creare un ecosistema in cui poter lavorare in simbiosi. Ci siamo detti che se restiamo tutti insieme, possiamo fare cose davvero belle». Il network è ancora alle basi, spiega il co-fondatore, ma è aperto a tutte le realtà interessate a contribuire. Un luogo virtuale e reale di incontro, di cui in molti cominciavano a sentire l’esigenza. «La sera in cui abbiamo lanciato il sito, in sette ore abbiamo avuto più di mille visualizzazioni – spiega Sirchia. – I giovani sono curiosi e gli startupper ci chiedono già informazioni. Insomma, siamo appena nati ma qualcosa di molto buono bolle già in pentola».
[Foto di StartupCT]
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