Tony Di Piazza, ormai è chiaro, non condivide il modus operandi di Rinaldo Sagramola. I due dirigenti viaggiano su lunghezze d’onda diverse e il CdA del Palermo datato 18 giugno, che tra i punti all’ordine del giorno prevedeva peraltro i rilievi mossi dall’ormai ex vicepresidente sull’operato dell’amministratore delegato, ha certificato questa conflittualità. Sotto uno strato di calma apparente segnalato ieri sull’asse Palermo-New York – il post in cui Di Piazza dice su Facebook che «ho detto la mia, finché ci sono remiamo tutti insieme nella stessa direzione per il bene del Palermo» si intona in questo caso con le parole pronunciate in serata da Sagramola secondo il quale «durante il CdA non ci sarebbero stati particolari momenti di scontro» – covano disagi e malumori. Acuiti, ad esempio, dall’insofferenza con la quale l’imprenditore italo-americano ha accolto la notizia dell’aumento (deliberato nel corso del CdA) della capacità di spesa dell’amministratore delegato in linea con il nuovo budget e, di conseguenza, del rafforzamento del suo potere decisionale.
A proposito di Di Piazza, nei prossimi giorni è attesa una risposta in merito alla sua volontà di partecipare all’investimento (extra-budget) relativo al centro sportivo da realizzare in provincia. Torretta, la cui pole-position in settimana è stata insidiata dall’opzione Piana degli Albanesi dove Mirri e Sagramola martedì pomeriggio hanno fatto un sopralluogo, resta in vantaggio soprattutto per motivi logistici. «L’area individuata a Piana degli Albanesi ha potenzialità importanti – ha spiegato l’amministratore delegato rosanero intervistato da Gold78 – ma ci sono dei fattori su cui riflettere come ad esempio la distanza e il clima durante il periodo invernale. In passato avevo opzionato dei terreni a Carini, oltre l’aeroporto, e la location di Torretta, distante dallo stadio circa venti minuti, è più vicina».
La macchina organizzativa targata Palermo, in viaggio verso la prossima stagione tra i professionisti, è già in movimento. «L’allenatore è già scelto (ci sono stati dei contatti con Fabio Caserta, attuale timoniere della Juve Stabia in serie B, ndr), sarà un tecnico chiamato a interpretare il gioco in maniera positiva e a portare una ventata di freschezza in vista di un campionato molto difficile. Cambio di denominazione? Sarà il presidente a comunicare la scelta, che è già stata fatta, del nome definitivo della società». Un flash anche sul mercato. «Lafferty? Una suggestione – spiega il dirigente romano in riferimento all’attaccante nordirlandese che indossò la maglia del Palermo nella stagione 2013/14 culminata con la promozione in serie A – e penso che sarà destinata a rimanere tale. Noi valutiamo diversi aspetti: tecnici, tattici e caratteriali. Vogliamo contribuire a riportare il Palermo in alto – ha aggiunto – quest’anno ci sono state partite difficili, il campionato è stato molto più complicato di quanto pensassi». Confermata la sede del ritiro estivo della scorsa estate: Petralia Sottana. «Se il campionato inizierà a metà settembre, la preparazione comincerà nella prima settimana di agosto».
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