Restano ferme al palo le imprese spurgo della provincia di Catania, ancora in attesa di un via libera allo sversamento nel depuratore di Pantano D’Arci da parte dell’ente gestore, la Sidra. E scrivono una lettera accorata al Prefetto, al Presidente della Regione, al Sindaco per ricordare che non c’è più tempo da perdere e sollecitare interventi urgenti.
«Dopo l’incontro dello scorso 31 ottobre presso la sede di SIDRA – afferma Giovanni Rinzivillo, portavoce degli autotrasportatori aderenti a Confcommercio – ad oggi non è stata emessa alcuna nota dal gestore, né dagli uffici del Comune di Catania, per la soluzione dei problemi operativi legati all’accesso ed al funzionamento del depuratore scarichi di Pantano d’Arci, evidenziati e discussi ormai da 9 mesi dalla nostra associazione a seguito delle sollecitazioni delle imprese private rappresentate».
Le imprese spurgo, per non rinunciare agli interventi richiesti dall’utenza e quindi mantenere l’operatività, evitando da un lato disagi per la comunità, dall’altro garantire il lavoro ai propri dipendenti, hanno utilizzato le discariche di Palermo e Agrigento, con notevole aumento dei costi per il cliente, ma gli eventi meteorologici recenti che hanno colpito alcune aree della Sicilia hanno purtroppo limitato anche la ricettività di altri impianti autorizzati al trattamento di rifiuti.
«La situazione è al collasso – continua Rinzivillo – le imprese non possono fornire con regolarità i servizi primari di igiene, sanità, sicurezza e tutela ambientale richiesti dalla collettività (pubblici e privati), assoggettata peraltro ad aggravi di costi. Pertanto, in base agli impegni assunti nell’ultima riunione, chiediamo azioni urgenti per definire il “regolamento” condiviso per le imprese che trasportano rifiuti all’impianto di depurazione di Pantano d’Arci (ex articolo 110 – comma 3 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.) e la “tabella” con valori limite di talune sostanze caratterizzanti i rifiuti accettabili al conferimento, elementi preliminari e necessari alla ripresa stabile dei conferimenti di rifiuti».
(Fonte: Ufficio stampa Confcommercio)
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