Sportelli multifunzionali/ Raimondi (Uil Scuola): “Nessun lavoratore del Cefop e degli altri enti sarà licenziato”

IL GOVERNO HA ASSUNTO L’IMPEGNO DI GARANTIRE I LIVELLI OCCUPAZIONALI SOTTOSCRIVENDO UN ACCORDO CON LE PARTI SOCIALI IL 26 SETTEMBRE ED ADOTTANDONE I CONTENUTI ATTRAVERSO LA DELIBERA DI GIUNTA N.328. L’IPOTESI DELLA CIGD O DELL’AGGIORNAMENTO PER PAGARE 14 GIORNI AI LAVORATORI.

Saranno quattordici giorni difficili, quelli che separano il destino dei lavoratori degli Sportelli multifunzionali dal nuovo impiego presso il Ciapi di Priolo. Alle difficoltà procedurali e temporali dell’amministrazione regionale si aggiungono le decisioni assunte da diversi enti formativi di avviare le procedure di mobilità per il proprio personale.

Anche se nessun lavoratore dei Servizi formativi rischia il licenziamento, tuttavia, i tempi ristretti per porre in essere il cronoprogramma necessario al passaggio dei lavoratori interessati dall’ente di appartenenza all’ente al Ciapi di Priolo hanno spinto, come dicevamo, diversi enti gestori ad inviare al proprio personale la comunicazione di avvio della procedura di mobilità in applicazione della legge n. 223 del 23 luglio 1991.

Cosa accaduta anche per l’ente Cefop. E non è il solo, lo ripetiamo: sono in tanti gli enti gestori che hanno attivato le procedure previste dalla normativa vigente a causa della mancata commessa. Nelle scorse ore, infatti, si è sparsa la voce che i commissari del Cefop in amministrazione straordinaria avessero inviato al proprio personale, impegnato fino al 30 settembre scorso negli sportelli, la lettera di licenziamento. Fatto che ha allarmato non poco i dipendenti del citato ente, perché la lettera esiste ed è stata inviata il 30 settembre, come riportato nelle citata nota, “a quel personale dell’ente che, per presupposti di natura tecnico-produttiva ed organizzativa, è dedicato in via autonoma ed esclusiva ai servizi di sportello”.

I lavoratori destinatari della comunicazione sono 185. Nella nota, i commissari motivano la scelta di avviare la procedura di mobilità ai sensi dell’articolo 24 della legge n. 223/91. La decisione, infatti, troverebbe il suo fondamento nell’esaurimento dei servizi di “Sportello multifunzionale”, di cui agli avvisi n.1/2010 e n.2/2010 al 30 settembre 2010, nell’assenza di un qualsiasi presupposto di natura organizzativa per il differimento del termine o per la prosecuzione, ripresa o rinnovamento del servizio all’ente.

Sull’argomento abbiamo raccolto la posizione della Uil Scuola attraverso le dichiarazioni, rese al nostro giornale, da Giuseppe Raimondi, responsabile regionale della formazione professionale del sindacato.

Il sindacato riferisce che la soluzione per scongiurare i licenziamenti è stata individuata proprio dall’accordo del 26 settembre scorso, perfezionato il primo ottobre dalla delibera di giunta n. 328 che da attuazione immediata alla citata intesa.

“La garanzia della prosecuzione lavorativa la si rinviene – precisa Raimondi – proprio nella richiesta di aspettativa, avanzata dal lavoratore al proprio ente, finalizzata alla partecipazione del bando pubblico, la cui pubblicazione è prevista per oggi”.

Il sindacalista sottolinea come il Governo regionale avesse assunto, nei confronti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni degli enti, l’impegno al trasferimento senza soluzione di continuità del personale dagli enti gestori al Ciapi. Per chiarire, i lavoratori il 30 settembre ultimando l’attività lavorativa presso il proprio ente avrebbero proseguito l’impegno presso il citato Ciapi a partire dal primo ottobre.

Cosa è accaduto? Semplice, l’esecutivo regionale non ha rispettato i tempi, non vogliamo passare per critici a tutti i costi, ma questo è quanto rileviamo in maniera inconfutabile, e cioè confusione ed approssimazione.

E’ Raimondi a precisare quanto accaduto. “La delibera di Giunta n,328 del 26 settembre 2013 – ci dice il sindacalista – non è arrivata per tempo e il termine è stato spostato al 14 ottobre, data prevista dl cronoprogramma per la sottoscrizione del contratto presso il Ciapi”.

Sulla vicenda che ha interessato il Cefop in amministrazione straordinaria e che ha messo in allarme i propri dipendenti, Raimondi chiarisce l’accaduto.

“Il 30 settembre i commissari del Cefop hanno fatto pervenire ai lavoratori degli Sportelli la comunicazione di avvio della procedura di licenziamento – riferisce il responsabile regionale formazione professionale della Uil Scuola – mentre la nota indirizzata alle organizzazioni sindacali è pervenuta nelle scorse ore. Alla sede della Uil Scuola, per esempio, la raccomandata del Cefop contenente la richiesta di esame congiunto per l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, è giunta ieri pomeriggio ed intorno alle 20,00 fatta pervenire dal segretario generale della federazione Scuola sulla scrivania del responsabile regionale della formazione professionale”.

Lamenta un difetto di comunicazione, il sindacalista. Pare che anche le altre organizzazioni sindacali avessero ricevuto solamente ieri la comunicazione del Cefop, a differenza dei lavoratori che ne avevano preso conoscenza giorni prima. Particolare che ha innescato apprensione e malumore tra i dipendenti del Cefop.

Raimondi torna sulla delicata vicenda dei licenziamenti. Spiega: ”Precisiamo che non ci saranno lavoratori licenziati e che la procedura, in ogni caso avviata dal Cefop come da altri enti gestori, serve proprio per individuare una soluzione praticabile”.

Vi è poi la vicenda di come pagare i quattordici giorni di lavoro al personale degli Sportelli multifunzionali.

“La Uil Scuola – aggiunge Raimondi – sostiene, dopo aver effettuato ulteriori approfondimenti in sede tecnica, che non appare così agevole l’utilizzazione di eventuali economie realizzate nell’ambito dei citati Avvisi 1 e 2 del 2010. Per far fronte alle quattordici giornate che separano dalla eventuale sottoscrizione del contratto, previsto per il 14 ottobre prossimo, si fa avanti, in maniera realistica, l’ipotesi del ricorso alla Cassa integrazione in deroga (Cigd)”.

Secondo la Uil Scuola si fanno avanti anche altre possibilità come quella di approntare un aggiornamento per gli operatori sulla nuova frontiera dei Servizi per l’Impiego, nel rispetto di quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro (Ccnl) della categoria in materia di aggiornamento professionale.

“Precisiamo che l’aggiornamento del personale andrebbe a carico del Fondo di garanzia, secondo quanto previsto dall’articolo 132 della legge regionale n.4 del 16 aprile 2003 – conclude Raimondi – aggiungendo che la soluzione sarebbe praticabile atteso che non si configurerebbe come aiuto di Stato in quanto attività destinate a finalità sociale, trattandosi di servizio pubblico”.

 

 

Giuseppe Messina

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