Impossibile trovare online scontrini, fatture e giustificativi di spesa relativi all’attività istituzionale del sindaco Enzo Bianco. «Il sito del Comune è latitante per trasparenza e mancano molti documenti a corredo delle uscite sostenute dal primo cittadino catanese, dalla data del suo insediamento a oggi». La denuncia viene dal meet up del Movimento 5 stelle di piazza Guardia ed è stata accolta dalla senatrice Nunzia Catalfo e dalla deputata regionale Gianina Ciancio. Le quali lo scorso 29 ottobre hanno presentato una richiesta di accesso agli atti per chiedere il dettaglio delle spese sostenute dal primo cittadino. «Si è accumulato un notevole ritardo nella consegna dei documenti», racconta a MeridioNews Gianina Ciancio. Così due giorni fa è scattata una diffida ufficiale.
«Valuteremo la via più efficace tra una denuncia per omissione di atti d’ufficio o il ricorso al Tar. Probabilmente seguiremo la prima strada. Non abbiamo altri mezzi per far valere i diritti dei cittadini – continua la deputata pentastellata – mi sembra più che giusto». Il primo cittadino ha cinque giorni, a partire da martedì 22, per presentare il rendiconto delle spese. Escludendo i festivi, «la prossima settimana dovremo riceverli. Finora non ci è arrivato nulla, a me nemmeno in via ufficiosa», chiarisce Ciancio. L’elenco delle richieste comprende «tutti gli estratti dei conti correnti aperti presso qualsiasi istituto di credito». E poi «note contabili, riepiloghi e documenti assimilati relativi a tutti gli eventuali strumenti finanziari di pagamento utilizzati».
L’iniziativa avviata a Catania, così come in altri Comuni in tutta Italia, fa parte di quella che il M5s ha definito un’azione Fiato sul collo. «Dopo gli scandali avvenuti a livello nazionale, come a Roma con l’ex sindaco Ignazio Marino, abbiamo deciso di controllare ancora di più i nostri amministratori», afferma la deputata all’Ars. «Bianco è in buona compagnia – sottolinea – anche in altri Comuni in Sicilia sono assenti le indicazioni delle spese istituzionali». Una mancanza giudicata grave dall’esponente grillina. «Il ruolo del cittadino è controllare – conclude – quando l’amministratore, da quello comunale a quello nazionale, si sente controllato magari ci pensa due volte prima di fare qualcosa di scorretto».
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