Speranze per l’azienda ittica distrutta dal maltempo «Stoppare licenziamenti per avere aiuti da Regione»

«C’è tanta buona volontà, ma i tempi della politica non coincidono con quelli dell’azienda». Si può riassumere così l’audizione che si è tenuta questa mattina nelle commissioni Attività produttive e Lavoro all’Ars in merito alla vicenda che riguarda l’azienda ittica Acqua Azzurra Spa di Pachino, in provincia di Siracusa, che all’inizio del mese ha avviato le procedure di licenziamento per i 98 dipendenti e deciso di chiudere i battenti dopo le gravi perdite dovute al maltempo che, alla fine di febbraio, ha colpito il Sud-Est della Sicilia: oltre un milione e 500mila tonnellate di pesce per un danno pari a 18 milioni di euro

«Se tutte le parti riescono a tenere i nervi saldi, forse una soluzione è possibile trovarla», commenta a MeridioNews Domenico Bellinvia della Flai Cgil a conclusione dell’incontro che i sindacati e il legale rappresentante di Acqua Azzurra Bruno Ricci hanno avuto con l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera, l’assessore al Lavoro Antonio Scavone, il dirigente generale del dipartimento regionale della pesca mediterranea, Dario Cartabellotta, la dirigente generale del dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative Francesca Garoffolo.

«La cosa è complicata – ammette il sindacalista – ma la Regione si è detta disponibile a dare una mano concreta all’azienda. Il punto è che bisogna aspettare che venga approvato il collegato alla Finanziaria che prevede un emendamento in cui l’acquacoltura rientra nei settori che hanno diritto a contributi e finanziamenti in casi di emergenza come questo». Sulle cifre necessarie per rimettere in piedi la produzione, l’azienda non ha fatto mistero: sono necessari dagli otto ai dieci milioni di euro, di cui una parte non a fondo perduto ma da restituire a tasso agevolato.  

Per potere avere accesso al sostegno regionale, però, «l’azienda deve sospendere la procedura di licenziamento e garantire che non si perdano posti di lavoro – sottolinea Bellinvia – Adesso dovremmo capire quali potrebbero essere le vie d’uscita per fare in modo che gli stipendi dei dipendenti non pesino sull’azienda in questo lasso di tempo in attesa degli aiuti regionali». Intanto, per il prossimo mercoledì è già in programma un incontro tra sindacati e azienda per discutere della richiesta di sospendere la procedura di licenziamento. «Io sono speranzoso – conclude il sindacalista – e anche moderatamente ottimista». 

Marta Silvestre

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