Due sentenze storiche che segnano un passaggio fondamentale. Il tribunale di Catania, di recente, ha riconosciuto due casi di sovra-indebitamento. Il giudice Marisa Acagnino, della sesta sezione civile del tribunale etneo, ha infatti emesso un decreto di omologazione del piano volontario di ristrutturazione del debito di due famiglie catanesi.
È stata dunque applicata, per la prima volta nel sud Italia, a due anni dalla sua entrata in vigore, la legge numero tre del 2012 con cui il governo nazionale «ha l’obiettivo di ridare dignità al soggetto sovra-indebidato», come spiega Salvatore Alessandro, presidente dell’associazione I Diritti del debitore a cui si sono rivolte le famiglie in difficoltà.
«E’ un successo vero – afferma Fabio Liotta, l’avvocato di Federconsumatori che ha seguito la vicenda in tribunale – che aiuta chi è in difficoltà, specie quando uno dei due coniugi ha perso il lavoro e la famiglia non riesce più a fare fronte alle spettanze da onorare». Non si tratta quindi di giocatori d’azzardo o di gente che ha contratto debiti per beni materiali pressocché inutili.
«Chi presenta istanza è stato già controllato eticamente ed è davvero soffocato da debiti legati ad esigenze primarie. Un conto è non riuscire a pagare il mutuo della casa, un altro la tecnologia all’ultima moda» afferma ancora Liotta. E’ il caso del signor Pietro, che proprio ieri sera ha appreso la notizia dell’accoglimento della sua istanza. «Mia moglie ha perso il lavoro nel 2009 e da allora la situazione non ha fatto altro che peggiorare». Con il solo stipendio di Pietro, pari a circa 1300 euro, la famiglia non riusciva a vivere dignitosamente pagando 650 euro di affitto e circa 700 di rate per debiti. «Non sapevo come fare, ma da ieri mi è arrivata la bella notizia». Il debito è stato infatti abbattuto del 40 per cento e per la percentuale restante è stato rimodulato in un’unica rata di 239 euro mensili per un totale di 84 rate. Per i prossimi sette anni avrà l’obbligo di onorare i suoi debiti, senza però contrarne altri.
«La colpa è delle banche e delle finanziarie – spiega il presidente dell’associazione – che offrono un eccesso di credito che ha stravolto completamente le famiglie. Non lo erogano, infatti, tenendo conto del confronto tra reddito e monte debiti in modo da permettere una vita dignitosa alla famiglia, ma usano il metodo della statistica, secondo cui chi ha pagato in passato lo farà anche in futuro». Il momento storico e la recessione, però, hanno di molto cambiato le dinamiche economiche del paese e ciò che era possibile in passato spesso non lo è più.
«La conseguenza diretta è che si creano una serie di vortici debitori dai quali è difficile uscire. Di solito, infatti, si contraggono nuovi debiti per pagare quelli vecchi, ma è una prassi assurda».
«Con questa legge offriamo un grande servizio ai nostri cittadini – sostiene Clelia Papale, presidente di Federconsumatori Catania – che riescono a recuperare un briciolo di serenità e non si sentono più soli. Avere la percezione di non essere abbandonati, infatti, non solo contribuisce a restituire benessere psicologico ma evita anche di cadere in trappole usuraie difficili da affrontare».
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