Un puntino per differenziare il nome di due ditte. Si sarebbe basato anche su questo la frode messa in atto dai rappresentanti di alcune società per trarre in inganno il commissario ad acta nominato per la gestione di un credito vantato nei confronti del Comune di Augusta. A scoprire il sistema è stata la guardia di finanza di Siracusa, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano e dai magistrati Vincenzo Nitti e Marco Di Mauro.
L’indagine è partita dall’ipotesi di distrazione del patrimonio della ex So.Ge.Ma., ditta che oggi si chiama Cassim. (con il punto finale) e che vantava una somma di oltre due milioni di euro per la raccolta dei rifiuti nel centro del Siracusano. Denaro che l’impresa avrebbe rischiato di non recuperare in seguito allo svuotamento dei rami societari, a eccezione dell’unico redditizio che è stato trasferito alla Pastorino srl, e al pesante indebitamento con l’Erario.
L’azienda, tuttavia, aveva trovato il modo di aggirare l’impedimento con la creazione della società Cassim (senza punto finale), alla quale il Comune di Augusta ha versato l’importo che avrebbe dovuto dare invece all’altra società quasi omonima. I soldi poi a loro volta sarebbero stati girati ai singoli indagati. Tra i reati ipotizzati dalla Procura ci sono la truffa allo Stato, la bancarotta fraudolenta e il riciclaggio.
A doverne rispondere sono Aldo Spataro, 61 anni; Marcello Carmelo Scapellato, 47 anni; Iole Rivelli, 61 anni; Giuseppe Cassone, 61 anni; Barbara Golaska, 61 anni; Giuseppe Cartelli, 66 anni; Nicola Siniscalchi, 50 anni; Piero Amara, 48 anni; Sebastiana Bona, 47 anni; Serena D’Anna, 37 anni; Sebastiano Attardo, 45 anni; e la Pastorino srl. Quest’ultima società – così come la Cassim. – fa parte del Gruppo Quercioli Dessena. I finanzieri, in tal senso, hanno appurato la sussistenza dei requisiti per il fallimento di altre cinque società: la CG Ambiente, la Gestioni Patrimoniali, la Italian Citrus Pectine, la Progefin Gap e la So.Si.Se. Per esse è stata introltra una richiesta di fallimento al Tribunale di Siracusa.
Aggiornamento del 18/02/2019:
In data 23 gennaio 2019 il gip Andrea Migneco, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha disposto l’archiviazione per Golaska, Cartelli, Amara, Bona e Attardo.
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