«Salvo e Angela. Sei la mia vita». Una dedica d’amore a caratteri cubitali, con cuoricini a corredo, è comparsa ieri ad Aci Catena, ai piedi del monumento ai caduti in guerra. L’opera si trova nei pressi di piano Umberto, piazza centrale del comune etneo. Un gesto vandalico, presumibilmente compiuto da due giovani, che fa clamore, anche perché praticato nel giorno di Tutti i santi.
La scritta è tanto visibile sul pavimento della villetta dei caduti da scomodare il primo cittadino Nello Oliveri, infastidito dall’accaduto. «Imbrattare questi luoghi è da dementi. Non avete rispetto nemmeno per i morti, vergogna. Da sindaco di questa città chiedo scusa io per voi ai nostri concittadini», è quanto scrive Oliveri sopra una foto pubblicata su Facebook. Immagine che dà il la a molti commenti, tra cui spicca quello dell’assessore alle Politiche giovanili Angelo Russo: «Be’, penso che identificare i due piccioncini non sarà difficile, hanno scritto il loro nome, età presumibile 14-16 anni, livello di intelligenza pari allo zero – scrive Russo -. P.s: quando vi fanculizzerete, scrivetelo sui muri delle vostre case».
Un commento dai toni forti, sebbene lasci poco spazio alle possibili soluzioni da adottare: «Il mio commento voleva essere ironico – dice Angelo Russo a MeridioNews –, sono un insegnante ed è capitato più volte di trovarmi davanti a scritte di questo tipo. Può capitare – prosegue – che lo stesso punto incriminato, più avanti nel tempo, venga corredato da ulteriori scritte qualora la relazione terminasse». Russo ci tiene poi a sottolineare come l’attività di controllo sia sempre attiva. «Questo gesto oltre a essere infantile è anche ingenuo dato che gli autori è come se si fossero firmati». «Non sono pochi i luoghi oggi imbrattati – conclude Russo – a finire nel mirino dei vandali è stata anche la via che porta il nome di Alfredo Agosta».
Intanto nei muri che separano la villetta dei caduti dalla chiesa dell’Immacolata campeggia un altro murale che riporta addirittura una bestemmia. «Un gesto dei soliti cretinetti – dice Nello Oliveri a MeridioNews –. Vicino alla scritta per altro ci sono dei simboli volgari, e non passa inosservata quella bestemmia sul muro della chiesa: immagini che non ho voluto immortalare per rispetto». Il sindaco non si sofferma sul commento dell’assessore Russo, facendone notare l’ironia. «Purtroppo non sono molte le soluzioni da intraprendere, se non quella di affidarci alle telecamere – conclude -. Certo è che se riuscissimo a individuare i colpevoli, chiederemmo a loro di ripulire la scritta o li affideremmo ai lavori socialmente utili».
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