Da sette anni occupano l’ex sede dell’istituto professionale Salvemini, in viale Michelangelo, in quella che è diventata la loro casa. E ora, in una città perennemente sotto emergenza abitativa (per questo sarebbe più corretto definirla questione abitativa, o il vecchio diritto al tetto), temono lo sgombero. Dopo la visita di due giorni fa da parte della polizia giudiziaria – che, su mandato della magistratura e insieme al personale della polizia municipale, ha effettuato un censimento delle decine di famiglie che vivono nello stabile – gli occupanti e le occupanti si sono recati nel pomeriggio a piazza Pretoria, per chiedere chiarimenti al Comune.
«Le famiglie hanno iniziato un percorso per avere la residenza – spiega Francesca, militante di Potere al Popolo che da tempo segue la vicenda – Qualche giorno fa ci hanno chiamato per comunicarci l’arrivo della polizia municipale, insieme a funzionari della polizia giudiziaria, che hanno fatto un censimento delle famiglie più alcune foto allo stabile. L’immobile è pericolante, questo le famiglie lo sanno: ci sono i pilastri portanti che sono infradiciati, piove dentro le scale, hanno la gente che butta immondizia nel loro garage. Per questo motivo siamo qui, l’assessore Mattina aveva promesso chiarimenti entro oggi». Le famiglie e i militanti di PoP spiegano di aver avviato un dialogo con la segreteria del sindaco: di fronte alle condizioni pericolanti della struttura e alle piogge battenti di questi giorni, pare che dagli uffici comunali sia stata confermata la disponibilità all’autorecupero da parte delle stesse famiglie.
«Non avevamo nessun appuntamento per oggi, abbiamo un incontro fissato per giovedì – chiarisce l’assessore Mattina – Non c’è nessuna ordinanza di sgombero, possono stare tranquilli. Se comunque fossero allacciati abusivamente all’energia elettrica e all’acqua noi non potremmo impedire alle forze dell’ordine o all’Enel di intervenire». Ulteriori chiarimenti vengono rinviati a giovedì. Mentre resta congelato al Consiglio comunale l’approvazione del regolamento per il sociale, che disciplina anche la questione abitativa.
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