Un lavoratore su due in nero. È il risultato dei controlli dei carabinieri in quattro aziende agricole in provincia di Siracusa. In particolare un’impresa, dove tutti i braccianti, otto su otto, operavano senza regolare contratto, è stata sospesa.
Continuano le ispezioni anti-caporalato del nucleo ispettorato del lavoro (N.I.L.) di Siracusa, insieme all’ispettorato territoriale del lavoro, in stretta collaborazione con i militari del comando provinciale dei carabinieri. Nelle ultime ore sono state controllate quattro aziende che impiegavano 29 lavoratori, di questi 14 sono risultati non in regola. Complessivamente sono state dunque elevate sanzioni per complessivi 51mila euro, oltre allo stop dell’attività di un’azienda che si trova nella parte Sud della provincia.
Infine, nel corso del servizio sono state denunciate due persone per aver installato impianti di videosorveglianza senza la prevista autorizzazione e per aver utilizzato attrezzature di lavoro senza i necessari ed essenziali requisiti sufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori. «Ancora una volta – dichiara il colonnello Luigi Grasso – abbiamo riscontrato forme di grave violazione della normativa che regola i rapporti di lavoro; forme di lavoro nero, di caporalato o comunque sia di irregolarità devono essere contrastate con convinzione ed attraverso un’azione corale e condivisa. Invito a segnalare ogni forma di sfruttamento al fine di rendere le nostre attività quanto più tempestiva ed efficace possibile».
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