Verbali incompleti, schede ballerine, buste lacerate con tagli o scollate e plichi aperti. I conti non tornano in nove delle 75 sezioni (su un totale di 123) per cui era stato presentato ricorso da Ezechia Paolo Reale, il candidato sindaco di centrodestra uscito sconfitto dalle elezioni comunali del 2018 a Siracusa. Per questo il Tar ha deciso per il parziale annullamento delle Amministrative che si sono svolte il 10 giugno dello scorso anno e che hanno portato, nel turno di ballottaggio, all’elezione del sindaco di centrosinistra Francesco Italia. Adesso, i cittadini residenti nelle zone in cui ricadono quelle nove sezioni saranno chiamati a tornare indietro nel tempo e recarsi di nuovo alle urne. «Mi preoccupa il fatto che la città rimanga senza una guida politica», dichiara a MeridioNews Italia che sta valutando la decisione di presentare un ricorso al Cga.
«Sono state violate le regole poste a presidio della legittimità, trasparenza e regolarità della votazione e dello scrutinio», hanno messo nero su bianco i magistrati del collegio Agnese Anna Barone, Giuseppe La Greca e Giuseppina Alessandra Sidoti. «I vizi denunciati da parte ricorrente, con riferimento alle sezioni, assumono carattere sostanziale e pertanto invalidante – si legge nella sentenza del Tar – dando corpo a fondati sospetti in ordine alla attendibilità del risultato elettorale non potendosi escludere una non corretta utilizzazione delle schede elettorali».
«La mia non è stata una battaglia personale o politica ma civica – afferma a MeridioNews Reale – dettata dalla volontà di restituire legalità alla città, cosa che manca almeno da due tornate elettorali perché non dobbiamo dimenticare il caso delle firme false per le elezioni del 2013». Dopo la decisione del tribunale amministrativo, l’avvocato è stato sentito dalla Digos e la procura ha acquisito una copia della sentenza e aperto un fascicolo contro ignoti. «Già un anno fa avevo sottoposto anche alla procura una sintesi del ricorso presentato al Tar – spiega Reale – denunciando un attentato alla democrazia».
Mentre la giustizia farà il suo corso, dovranno tornare alle urne i 6.810 siracusani iscritti nelle sezioni 14, 20, 46, 61, 75, 95, 99 e 116. Oltre a queste, tra quelle prese in considerazione nell’annullamento del Tar c’è anche la sezione 123, quella dell’ospedale che conta zero iscritti ma in cui avevano votato 33 persone. Lo scorso 10 giugno, in queste sezioni avevano votato 3.972 persone. E in tutte e nove Reale aveva preso più voti di Italia: 1.275 contro 810. Adesso, tutto (o quasi) si rimette in gioco. Ogni cittadino potrà ri-votare per ciascuno dei candidati che erano scesi nella competizione elettorale. Se da questo non si dovesse arrivare a un risultato decisivo e fosse necessario un turno di ballottaggio, a quel punto tutti i cittadini siracusani dovrebbero tornare a votare. Non solo per eleggere il primo cittadino ma anche per riformare il Consiglio comunale che, nel frattempo nelle scorse settimane, è decaduto per il voto contrario al bilancio consuntivo del 2018. In questo caso, le preferenze andrebbero a sommarsi con quelle espressi un anno e mezzo fa.
«Il primo dato che emerge dalla sentenza del Tar – commenta Italia – è che è stata smontata la tesi del consigliere Reale sull’esistenza di una importante manipolazione del voto su 75 sezioni, determinata da una consorteria criminosa che in modo organizzato si sarebbe adoperata per manipolare il voto. Sono contento – aggiunge – di essere stato controparte interessata e di avere dimostrato che non esisteva nessun disegno criminoso perché è venuto fuori che su 54.155 voti espressi 50.125 voti (il 93 per cento) sono validi e legittimi».
Ecco le irregolarità riscontrate nella sentenza del Tar sezione per sezione
SEZIONE 14. «Sono carenti in verbale quasi tutti i dati utili (meno che quello dei votanti) ossia il numero delle schede consegnate, il numero delle schede autenticate, il numero delle schede non autenticate e quello delle schede autenticate e non verificate». Insomma, nel caso specifico non si può escludere che il numero delle schede consegnate fosse maggiore di quello riscontrato e che il numero delle schede autenticate fosse maggiore di quello verificato.
SEZIONE 20. Dalle verifiche è emerso che mancano due schede di quelle consegnate (non autenticate). In questa sezione, il numero delle schede autenticate verificate (785) non corrisponde con il numero degli iscritti (784), Dunque, una in più. Inoltre la busta con dentro verbale, modelli di rilevazione e schede bianche nulle, nonostante i sigilli e le firme sul lembo di chiusura, ha un taglio di 12 centimetri nella parte superiore del bordo. Un’altra busta contenente le tabelle di scrutinio, le schede autenticate e scrutinate come voti validi, pur essendo chiusa e sigillata, ha una scollatura per tutta la lunghezza della busta.
SEZIONE 46. Qui c’è l’ipotesi della cosiddetta scheda ballerina. Dalle verifiche è emerso che risulta una scheda in meno rispetto a quelle complessivamente consegnate indicate nel verbale (799 e non 800); risulta inoltre una scheda autenticata in meno rispetto a quelle dichiarate nel verbale (742 e non 743) e, infine, le schede autenticate verificate non coincidono con gli iscritti.
SEZIONE 61. In questa sezione sarebbero state consegnate 25 schede elettorali in più. Nel verbale ne risultano 776 ma dai controlli ne sono spuntate 801. Inoltre «manca il dato relativo alle schede autenticate e quelle relativo alle schede autenticate e non utilizzate». Dalle verifiche sono risultate 769 schede autenticate, dato che non corrisponde al numero degli iscritti nella sezione (che è di 743). In questo caso, inoltre «il plico contenente le schede restituite perché non utilizzate è direttamente accessibile». Nel documento si parla di una busta completamente lacerata in una scatola di cartone aperta dove le schede sono sparse.
SEZIONE 75. In questo caso, il verbale indica 1.023 schede consegnate mentre ne sono state trovate soltanto 998; oltre a questo è stato rilevato che delle 936 schede consegnate, ne sono state verificate solo 916. Ma soprattutto «la circostanza che siano attestate in verbale delle schede (consegnate e autenticate) in più (rispettivamente 25 e 20) rispetto a quelle rinvenute in sede di verificazione, non consente di escludere un uso anomalo delle schede autenticate». Inoltre, una busta è stata trovata senza firme né bolli sui lembi e parzialmente lacerata.
SEZIONE 95. Nel verbale manca il numero delle schede consegnate e di quelle autenticate. Inoltre, la somma delle schede non autenticate (54) e autenticate e non utilizzate (375) indicate nel verbale indicata nel verbale (429) non coincide con i dati verificati dove ne risulterebbe una in meno.
SEZIONE 99. In questa sezione, l’unico dato che coincide tra il verbale e le verifiche è quello dei votanti e delle schede scrutinate. «Tutti gli altri dati non sono verificabili perché non previsti in verbale (schede consegnate, verificate e non autenticate) o divergono dall’esito delle verificazioni (schede autenticate e non utilizzate)». In pratica, non si può escludere che il numero delle schede consegnate e autenticate fosse maggiore di quello riscontrato.
SEZIONE 116. Qui è stato accertato che ci sono state due schede in più rispetto a quelle consegnate e due schede scrutinate in meno rispetto ai votanti. Inoltre, «sono carenti in verbale quasi tutti i dati utili e quelli presenti in verbale sono discordanti con quelli emersi in sede di verificazione».
SEZIONE 123. Manca il dato delle schede autenticate e, nel verbale, risultano due schede consegnate in più rispetto a quelle accertate dai controlli (198 e non 200).
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