Siracusa, due giovani nella Nazionale under 15 Il mister: «Speriamo di mandarne anche altri»

Soddisfazioni nel settore giovanile del Siracusa, dove due giovani sono stati convocati da mister Daniele Arrigoni nella Rappresentativa under 15 di Lega Pro per uno stage. Si tratta del difensore Ruben Falla e del trequartista Umberto Fazio, entrambi del 2002, che a soli 14 anni si sono già tolti la soddisfazione di vestire la maglia azzurra della nazionale. A presentarli è chi li segue quotidianamente al Siracusa, il tecnico dell’under 15 aretusea Elio Moncada: «Ruben – spiega il mister a MeridioNews – è alto 1.80cm circa quindi ha una buona struttura fisica, mentre Fazio è un trequartista, una seconda punta, un po’ più piccolino ma molto rapido e veloce. È il loro primo anno con noi, si sono subito inseriti bene nel nostro gruppo e rispondono benissimo ai nostri allenamenti, tant’è vero che nel campo hanno detto la loro e sono stati selezionati e sono piaciuti ai due stage a cui hanno partecipato». Nel corso dello stesso stage, anche un altro ragazzo siciliano è stato convocato. Si tratta di Giulio Giorgio, centrocampista in forza all’Akragas under 15.

Lo stage si è svolto nei giorni scorsi e i due ragazzi del Siracusa sono sembrati entusiasti di come è andato: «Mi hanno detto che è stato un bell’impatto – prosegue l’allenatore aretuseo –, con i tecnici della Nazionale che li hanno messi subito a loro agio. Hanno fatto una sorta di riunione iniziale per presentarli e farli conoscere, poi un primo allenamento pomeridiano servito per smorzare un po’ l’emozione, visto che si trattava di indossare la maglia della Nazionale per la prima volta. Infine hanno fatto tappa in albergo e c’è stata la cena». All’emozione, il giorno successivo ha fatto spazio l’allenamento vero e proprio: «Si è trattata di una seduta di una certa intensità, con poche pause tra un’esercitazione e l’altra, li hanno divisi in gruppi e hanno fatto tre tipi di lavori: un lavoro tecnico, uno tattico e poi la partitella finale. Naturalmente il mister Arrigoni, che li seleziona, durante queste mini partitelle tattiche faceva ripetere più e più volte schemi d’attacco o difensivi, per fare memorizzare ai ragazzi sistemi di gioco che per lui sono importanti». Per entrambi si è trattato del secondo stage, una bella esperienza a cui si spera nei mesi a venire ne seguirà anche un terzo».

La speranza di mister Moncada, però, riguarda anche altri giovani giocatori seguiti da lui quotidianamente: «Non nascondo che abbiamo anche qualche altro elemento dello stesso valore di Fazio e di Ruben, infatti pensavamo che qualcun altro venisse chiamato. Qualche altro elemento, uno o due, di valore importante all’interno della squadra under 15 è presente, quindi speriamo di mandarne qualche altro nella prossima convocazione». Trattandosi di ragazzi di circa 14 anni, bisogna sapere conciliare lo sport con un altro aspetto molto importante, ovvero lo studio: «Non tutti i ragazzi sono di Siracusa, alcuni ad esempio vengono da Catania. Abbiamo chiesto loro quali fossero gli orari migliori, in modo che avessero il tempo di uscire da scuola e avere del tempo anche per fare una prima parte dei compiti, poi allenarsi, e infine riprendere con i compiti. In società teniamo tanto allo studio: periodicamente visioniamo i loro risultati scolastici, se un ragazzo non dovesse andare bene a scuola cerchiamo di richiamarlo, perché non possiamo permettere che un ragazzo per allenarsi trascuri la scuola».

A dispetto dell’età, per quanto si tratti ancora di ragazzini, gli allenamenti sono comunque molto duri: «Dal punto di vista fisico-tattico – spiega mister Moncada – ci alleniamo quattro o cinque volte a settimana, quindi quasi sempre. Le metodologie di allenamento sono abbastanza moderne: nello stesso allenamento suddividiamo i ragazzi in due-tre gruppi, non li lasciamo mai fermi, quindi lavoriamo ad alta intensità sia dal punto di vista fisico sia da quello tattico in modo da averli disponibili in campo per diverse situazioni che si vengono a creare». I ragazzi si allenano sempre al pomeriggio, proprio per lasciare loro la possibilità di frequentare la scuola di mattina: «Noi ci alleniamo alle 17, quindi i ragazzi hanno il tempo di uscire da scuola, fare un pranzo e poi venire ad allenarsi. Gli allenamenti sono impegnativi, durano due ore, fino alle 19. I ragazzi fanno sacrifici notevoli, ma sono mentalmente già pronti a queste categorie. Siamo contenti, perché tenerli sotto pressione – conclude Moncada – e farli allenare due ore di seguito lasciandogli il tempo per tornare a casa e studiare è una cosa importante». 

Luca Di Noto

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