Sindaco Orlando, ci dia retta: appoggi Claudio Fava e smontiamo la Regione

Sarà, ma a noi la storia della discarica di Bellolampo – una delle più grandi d’Europa – che prende fuoco in piena estate non ci piace proprio. Troppe stranezze. Troppi silenzi. Troppe collusioni che non vengono fuori. La discarica non è abbandonata: è gestita dall’Amia, società del Comune di Palermo che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti. Amia che, a propria volta, è gestita da tre commissari inviati nel capoluogo siciliano dal Governo nazionale. Possibile che nessun ha visto o sa nulla?

Guarda caso, la discarica di Palermo prende fuoco in più punti, dando luogo a un grande incendio che si protrae per due settimane e forse più. Autocombustione? Non ci crederemo mai. Se non altro per gli effetti che tale vicenda sta provocando. E non ci riferiamo soltanto ai veleni che si sono riversati su Palermo e sui centri vicini: veleni di cui ancora non conosciamo con esattezza entità e problemi che hanno provocato e che potrebbero provocare. Ci riferiamo, anche, agli effetti politici.

Il ‘caso’ Bellolampo sta condizionando pesantemente la vita politica di Palermo e, per certi versi, anche le scelte politiche che riguardano il futuro della Regione. L’Amia è commissariata in seguito alla gestione dissennata della passata amministrazione comunale. Lo stesso Comune è senza bilancio a fine agosto perché ancora non si conosce con esattezza a quanto ammonta il ‘buco’ finanziario lasciato in eredità alla città dall’ex Sindaco, Diego Cammarata. Dicono che ammonti a 600 milioni di euro. A nostro avviso, il ‘danno’ è maggiore.

Dal Governo Monti non sta arrivando alcun aiuto al Comune di Palermo. Ed è anche logico: Leoluca Orlando, alle ultime elezioni comunali, ha sbaragliato i tre Partiti – Pdl, Pd e Udc – che sostengono il Governo Monti. Perché mai questi tre Partiti dovrebbero aiutarlo? Orlando pensa veramente che ai vertici nazionali e regionali di Pdl, Pd e Udc
gliene freghi qualcosa di una ittà di oltre 700 mila abitanti? Dii retta a noi, Sindaco Orlando: a questi signori, di Palermo e dei suoi abitanti, non gliene può fregare di meno.

Questi signori giocheranno allo sfascio. Vogliono portare il Comune di Palermo al dissesto finanziario, dicendo che Cammarata ha le sue colpe, ma che lei sta perdendo tempo e, perdendo tempo, aggrava la situazione e bla bla bla.

Sindaco Orlando, non sappiamo cosa dirà lei nella conferenza stampa di martedì prossimo, quando commenterà le dimissioni del suo vice Sindaco e assessore al Bilancio, Ugo Marchetti. Noi ci aspettiamo di tutto. Anche perché – lo ribadiamo – siamo convinti che la situazione finanziaria del Comune di Palermo sia più complicata del previsto: complicata anche dall’atteggiamento di Pdl, Pd e Udc, che ormai, come già detto, giocano allo sfascio sulla pelle dei palermitani, visto che nessuno di questi tre partiti, con molta probabilità, vincerà le elezioni regionali.

Non ci prenda per matti, ma noi mettiamo anche nel conto l’ipotesi che lei si dimetta da Sindaco di Palermo e si candidi alla presidenza della Regione siciliana. Ipotesi remota, s’intende.

Ma se lei, come immaginiamo, ha intenzione di continuare a fare il Sindaco di Palermo, deve trovare, al più presto, una soluzione per le elezioni regionali.

Per ora, nella ‘corsa’ alla presidenza della Regione siciliana, tutti danno in vantaggio Rosario Crocetta, candidato del Pd di Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia (e forse anche di Raffaele Lombardo, se non dovesse trovare di meglio). Il centrodestra è ancora in affanno, mentre sono prevedibili altre due o tre candidature, dai grillini a Mariano Ferro per i Forconi.

I sui alleati naturali – la Federazione della Sinistra, Sel di Vendola e i Verdi hanno già un proprio candidato: Claudio Fava. All’appello manca il Partito del quale lei è leader in Sicilia, Italia dei Valori.

Qualche settimana fa, al nostro giornale, in una breve intervista, lei ha detto che sta cercando il candidato alla guida della Sicilia “per vincere”. Sindaco Orlando, agosto è agli sgoccioli. Mancano due mesi al voto (a meno di qualche sorpresa: con Lombardo non si sa mai). Lei è troppo intelligente per non sapere che il candidato del suo schieramento, “per vincere”, dovrà essere la sintesi politica del suo Partito, di Sel, della Federazione della Sinistra e dei Verdi.

Dividersi oggi sarebbe il più grande regalo che il suo schieramento farebbe al Pd siciliano in generale e al Pd di Cracolici e Lumia in particolare. E noi siamo sicuri che al Pd e, soprattutto, a Cracolici e Lumia lei non vorrà fare regali.

E allora dia retta a noi: a meno che lei martedì prossimo non annunci la sua candidatura alla guida della Sicilia, chiuda subito l’accordo con Sel, Federazione della Sinistra e Verdi con Claudio Fava candidato. Ci dia retta: Fava, oltre che una grande persona per bene, è anche un ottimo candidato. E sa perchè è un ottimo candidato? Perché Fava, prima da candidato e poi da presidente della Regione – ovviamente, se verrà eletto – provocherà la scomparsa definitiva del Pd siciliano.

Sindaco Orlando: anche se non lo danno a vedere, i vertici del Pd siciliano sono terrorizzati dal possibile risultato delle elezioni regionali. Già da sola, per loro, la lista unitaria Sel-Federazione della Sinistra-Verdi toglierà un sacco di voti al Pd. Loro lo sanno e tremano. Crocetta potrà prendere i voti da candidato, ma non fermerà il tracollo delle liste del Pd.

Su dieci elettori del Pd siciliano, quattro sono disperati, quattro sono infelici e due resistono grazie, per lo più, al ‘cemento’ delle clientele. I disperati aspettano un candidato alternativo per votarlo e gioire; gli infelici sono indecisi; di ‘fissi’ – dopo quattro anni di Governo & clientele con Lombardo – al Pd siciliano ne rimangono solo due su dieci.

Se il suo Partito ‘chiuderà’ subito l’accordo su Fava presidente, i primi quattro su dieci saranno subito vostri. Matematico. E vi prenderete anche una buona quota dei Pd-infelici. Non solo. Appena vedranno l’asse Italia dei Valori-Sel, Federazione della Sinistra-Verdi con Fava candidato, alcuni parlamentari uscenti del Pd, stanchi della gestione idrica consegnata ai privati, delle operazioni speculative sui rifiuti (altro che raccolta differenziata, qui ci sono di nuovo i termovalorizzatori e i rifiuti da bruciare nelle cementerie) e stanchi, soprattutto, di subire prima Cracolici e Lumia e adesso anche il democristiano Crocetta, chiederanno ‘asilo’ nelle vostre liste. Altri voti in meno per il Pd. 

Sindaco Orlando, lo sappiamo che lei, in fondo, è rimasto un’anima democristiana pulita in cerca degli eredi di Sturzo: ma in giro, di queste ‘coscienze’ non se ne vedono più, forse perché nostro Signore Iddio, dopo le schifezze che gli stessi democristiani hanno rifilato a don Luigi negli ultimi anni della sua vita, deve avere gettato lo ‘stampo’ da qualche parte e non ve lo fa più trovare.

Caro Sindaco Orlando, dopo il ‘killeraggio’ operato dal Pd ai danni di Rita Borsellino alle elezioni primarie dello scorso 4 marzo, le tante persone per bene della Sicilia debbono ritrovarsi uniti per portare a termine una ‘missione’ che è culturale prima che politica: liberare la Sicilia dalla malapianta del Pd. Oggi, con Fava, si presenta una grande occasione. Non dobbiamo perderla.

Fava, da candidato alla presidenza della Regione, specie se sostenuto da una bella campagna elettorale – e in questo lei è un maestro – farà da traino alla sua lista ai danni della lista del Pd. Per poi completare l’opera da presidente della Regione, sempe che verrà eletto, ovviamente.

Signor Sindaco di Palermo, lei manca dalla Regione dai tempi del compianto Piersanti Mattarella. In tutti questi anni ha fatto altre cose. Noi, invece, ci siamo occupati con costanza dei ‘predoni’ che si sono alternati tra Palazzo Reale e Palazzo d’Orleans. Provi a immaginare che cosa potrebbe combinare Fava da presidente della Regione: in sei mesi e forse meno metterebbe a soqquadro tulle le inveterate clientele che nessuno ha mai toccato. Facciamo solo un paio di esempi di clientele dove gli uomini del Pd sono immersi fino al collo.

Lei, da parlamentare nazionale, ha seguito le questioni della sanità pubblica siciliana. E, con puntualità, ha denunciato tutte le cose sbagliate – e sono state tante – pilotate dall’accoppiata Lombardo-Massimo Russo. Bene.

Immagini per un attimo che succederà quando Fava presidente della Regione verrà a conoscenza di come vengono gestiti dalle strutture sanitarie pubbliche della Sicilia – centrali e territoriali – tutti gli appalti. Finirà una ‘mangiuglia’ che dura da oltre sessant’anni. E della quale non ha mi parlato nessuno. Secondo lei perché si ammazzano come i cani per gestire la sanità pubblica siciliana? Per andare a chiudere i reparti? Via, siamo seri…

Immagini un po’ – ecco un altro esempio – il Governo Fava che spedisce all’ospedale ‘San Raffaele’ di Cefalù un commissario non massone per fare luce sul contenzioso finanziario con la Regione. Se l’immagina, Sindaco: a Cefalù, nei meandri del San Raffaele, un commissario non iscritto alla Massoneria… Ci sarebbe da divertirsi!

Per non parlare del bilancio regionale. Sindaco Orlando: lei ha idea di quanti imbrogli ci sono nel bilancio della Regione? E che dire della formazione professionale? Non li vede i maneggi he gli uomini del Pd, in queste ore, stanno portando avanti con la formazione: s’illudono di fermare l’emorragia dei voti con la gestione clientelare dei corsi. Fava, in meno di un anno, gli sbaracca questi corsi truffaldini e li manda tutti a casa.

Provi a immaginare Fava che scopre che negli uffici della Regione ci sono 900 dirigenti regionali che, bene o male, gestiscono un servizio e altri 900 dirigenti che gestiscono se stessi, cioè non fanno un tubo, ma sono pagati da dirigenti. Come pensa che finisca? E se l’immagina la Cisl che va dal presidente per proporgli la promozione al altri 400 dirigenti?

Sindaco Orlando, valuti attentamente la nostra proposta: smontando pezzo dopo pezzo la Regione diamo una bella ‘botta’ finale al Pd e anche all’Udc, altro Partito che, non a caso, si è andato a riparare tra le ‘cosce’ dello stesso Pd. Ci pensi, Sindaco: è giunta l’ora di smantellare la regione delle clientele.

Facendo sparire il Pd in Sicilia, si creano le condizioni per far mancare il terreno sotto i piedi ai riferimento romani di Pd, Pdl e Udc. E per liberarci di quella sciagura del Governo Monti. E quindi per aiutare Palermo. Rifletta.    

 

 

Redazione

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