È il giorno dei sindaci in marcia con gli autocompattatori carichi di rifiuti verso Palazzo d’Orleans. I primi cittadini si sono presentati mostrando dei fogli di carta con la scritta #RifiutiamoCrocetta. A Bagheria, un’ordinanza del primo cittadino, Patrizio Cinque, vieta ai cittadini di buttare i rifiuti nei cassonetti stracolmi, la discarica di Lentini già alle 9 del mattino chiude i cancelli e anche a Trapani la situazione non migliora. Mentre a Bellolampo conferisce soltanto la metà dei Comuni dell’Area metropolitana di Palermo. «I cittadini – attacca Cinque – devono sapere che la colpa della presenza dei cumuli di spazzatura nelle strade dei comuni siciliani non è dei sindaci. Ma della Regione che non ha saputo gestire per tempo questa che non è un’emergenza. La spazzatura viene prodotta e deve essere smaltita. I sindaci non hanno alcuna responsabilità in questo processo se le discariche sono chiuse».
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha incontrato i primi cittadini e ha annunciato che «da domani i Comuni del Palermitano torneranno a conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo». Fino a oggi l’impianto di destinazione è stato quello di Lentini. Quindi il governatore ha aggiunto che «entro questa settimana i centri della provincia di Agrigento potranno scarica a Siculiana che sarò dotata d’imperio di impianto di biostabilizzazione». Ma non ci sono dettagli su come il governo riuscirà a mantenere queste promesse. Quindi Crocetta, per ulteriore conferma, ha rinviato i sindaci alle 17. Stamattina era assente l’assessora Vania Contrafatto. A chi gli chiedeva se nel pomeriggio la titolare dei Rifiuti ci sarebbe stata, Crocetta ha risposto secco: «Non è indispensabile la sua presenza». A conferma del gelo che in questo momento divide i due.
Intanto, sotto Palazzo d’Orleans non si placa la polemica. Un gruppo di cittadini bagheresi punta il dito contro l’amministrazione regionale, ammettendo che «Bagheria è in ginocchio, i cumuli di spazzatura sono praticamente dappertutto, il sindaco ha soltanto usato il buonsenso, chiedendo ai cittadini di lasciare i rifiuti nei balconi fini a stasera. Anche perché davvero non c’è un’altra soluzione. I nostri autocompattatori sono tornati indietro da Lentini ancora carichi di rifiuti, sprecando, di fatto, i 600 euro di costi che l’amministrazione sostiene per ogni viaggio verso la discarica in provincia di Siracusa». «Il problema non è Bellolampo – sono ancora i commenti sotto il palazzo – ma la totale assenza di programmazione da parte dell’amministrazione regionale. La soluzione va trovata in fretta. E deve arrivare da chi governa la Sicilia, che deve smetterla di scaricare la responsabilità sugli altri».
Nella discarica di Lentini conferiscono anche i Comuni delle isole Eolie. I camion si imbarcano sul traghetto per Milazzo e raggiungono poi la discarica di san Giorgio, dove restano in attesa per ore. La giunta comunale di Lipari, guidata dal sindaco Marco Giorgianni, ha lanciato un appello alla Regione, al prefetto e ai cittadini. Una situazione che si aggraverà mercoledì e giovedì a causa dello sciopero degli operatori ecologici che curano la raccolta. Il rischio è che i turisti si ritrovino a camminare tra la spazzatura.
A chiedere un passo indietro al presidente della Regione e all’assessore all’Energia, un fronte trasversale che dai Cinque Stelle arriva fino a Ncd. Secondo i parlamentari pentastellati, «il Pd non è stato capace di fare nulla in quattro anni di governo. Hanno preso in giro i siciliani, hanno goduto dei poteri straordinari concessi dall’articolo 191 del codice dell’ambiente e nonostante ciò hanno mantenuto uno stato di confusione che non si vedeva dai tempi di Cuffaro. Hanno strozzato i Comuni e li hanno costretti a gestire i rifiuti senza alcuna programmazione. Per di più adesso vogliono imporre loro nuove sanzioni per i bassi livelli di raccolta differenziata, senza garantirgli la possibilità di farla».
Dello stesso avviso anche il vicepresidente della commissione Ambiente, l’alfaniano Pietro Alongi, secondo cui l’emergenza «è il frutto di una inadeguata e approssimata azione politica nell’affrontare una emergenza che può diventare catastrofe e che sta portando al collasso intere comunità, con danni irreparabili sia sotto il profilo igienico ambientale che economico». Alongi sottolinea che «da mesi l’assessore ha annunciato la presentazione di un testo di legge che chiarisca come la Regione siciliana intende affrontare un tema così importante e delicato come la gestione dei rifiuti e con quale piano industriale, testo che sembra la tela di Penelope. Auspichiamo che nelle prossime 48 ore l’assessore trovi adeguate soluzioni, diversamente la strada maestra non può che essere quella delle proprie dimissioni. Se ciò non dovesse verificarsi non ci rimane che presentare, già martedì prossimo, una mozione di censura che contenga la chiara e precisa richiesta al presidente Crocetta della rimozione dell’assessore Contrafatto».
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