LORGANIZZAZIONE SINDACALE HA PRESENTATO OGGI UN DOSSIER SULLE ENERGIE ALTERNATIVE IN SICILIA. EMERGE UNO SFASCIO PRESSOCHE TOTALE. E UNALTA BUROCRAZIA INCAPACE MA BEN RETRIBUITA. IN ALLEGATO IL TESTO DOSSIER DELL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE CON LE TABELLE
Avere il PD allopposizione, per il Governo di Rosario Crocetta, non sarà senza conseguenze. Oggi, per esempio, è partito il siluro della Cgil siciliana su tutti gli inghippi – anche appaltizi che stanno dietro le energie alternative.
I limiti della Regione nella capacità di spesa dei Fondi europei vengono tutti a galla nel settore dellenergia, che a causa delle continue rimodulazioni ha di fatto perso il 50% delle risorse a disposizione facendo venire meno il contributo della Regione allo sviluppo di questo importante ambito.
Con questo incipit, tanto per gradire, lorganizzazione sindacale ha presentato oggi un dossier sulla gestione di questo settore in Sicilia. Con denunce e affondi a trecentosessanta gradi. Dal documento si ricava, ad esempio, che la gestione dirigistica, nellambito del Patto dei Sindaci, rischia di produrre piani di azione che restano sulla carta, di favorire larrivo di Esco (Energy service company) società per la gestione dei piani multinazionali e non siciliane e di creare le condizioni per far proliferare i cosiddetti affari.
La botta è durissima. Per almeno due ragioni. In primo luogo, perché il presidente della Regione ha sempre presentato il Patto dei Sindaci come il fiore allocchiello della sua amministrazione. Ora la Cgil siciliana non solo contesta la filosofia e, soprattutto, la prassi che stanno dietro a questoperazione. Ma dice, a chiare lettere, quello che hanno capito tutti: e cioè che dietro questo Patto dei Sindaci, ammantato della solita antimafia delle chiacchiere, ci sono affari & affaristi.
Il segretario generale Michele Pagliaro, lha detto chiaramente: Non possiamo permetterci di andare con questi presupposti alla prossima programmazione europea, bisogna che la Regione definisca presto in un nuovo Piano energetico obiettivi e azioni conseguenti, così come bisogna dare al settore delle energie rinnovabili regole certe e trasparenti, mettendo fine per questa strada ai contenziosi e alle polemiche sulle autorizzazioni.
Quindi unaltra bordata pesantissima: Bisogna fare il necessario ? ha aggiunto il segretario generale della Cgil siciliana ? per evitare che un ambito importante e di prospettiva come questo diventi terreno di speculazione e spazio libero per gli affaristi.
Mentre a Crocetta, al senatore Giuseppe Lumia e ai loro compari fischiano le orecchie, Alfio La Rosa, responsabile del dipartimento territorio e ambiente della Cgil Sicilia, parla di un paradosso che vede una Regione al 7° posto per produzione da fonti rinnovabili grazie agli incentivi nazionali con la crescita, in questi ultimi anni, anche del solare fotovoltaico, che però non ha sviluppato adeguatamente la filiera di unindustria collegata e che segna il passo quanto a interventi su efficienza e sistemi di accumulo. Con inevitabili problemi con le reti in assenza delle cosiddette reti intelligenti.
Insomma, anche se Crocetta & company pensano di essere intelligenti, anche senza le reti intelligenti, stanno, in realtà, combinando solo dei grandi casini. Tutto questo – sottolineano alla Cgil – a causa dei mancati interventi che sarebbero stati resi possibili da un tempestivo e corretto utilizzo dei fondi europei. E invece?
Invece i finanziamenti della misura per le filiere ? ha affermato Pagliaro ? sono stati ridotti da 200 milioni a 25 milioni, peraltro non spesi e questo a causa di un bando farraginoso e poco credibile che è stato per questo disertato dalle imprese .
Insomma, al di là delle chiacchiere, con Crocetta la gestione dei Fondi europei, che in Sicilia, dal 2008 ad oggi non ha mai brillato, è oggi allo sfascio. Con laggiunta che saranno Crocetta e i burocrati che si è scelto lo stesso presidente della Regione a gestire la Programmazione europea 2014-2020. Con risultati che si annunciano non esaltanti.
Neanche sul tema dei 14 esperti per il supporto al Dipartimento energia e il coordinamento delle iniziative comunitarie (Patto dei Sindaci e Patto delle isole) si è fatto di meglio. Hanno partecipato al bando nomi di spicco ? ha spiegato La Rosa ? ma la Regione ha preferito fermare tutto e nominare tre consulenti esterni che, di fatto, non hanno prodotto nulla di concreto (questo è ingiusto, perché di concreto avranno prodotto le remunerazioni per i consulenti ).
Per la Cgil è dunque arrivato il momento di una inversione di rotta sulla spesa dei fondi europei, ma anche del varo di un Piano energetico condiviso e partecipato. Devono essere aggiornati gli obiettivi ? ha sostenuto Mimma Argurio, della segreteria regionale Cgil ? individuate le azioni, e costruito un sistema trasparente per le autorizzazioni e certo per i controlli. Il piano inoltre ? ha aggiunto ? deve essere oggetto di pubblica consultazione di tutti gli attori sociali e istituzionali.
La Cgil propone anche la creazione di un distretto tecnologico, con lapporto di università ed enti di ricerca, e di una cabina di regia coordinando così le attività dei vari assessorati e la spesa europea in un settore come quello dellenergia che di fatto si collega e si intreccia con tutti gli altri settori produttivi e con le problematiche dellambiente e del territorio.
Chiediamo alla Regione ? ha concluso Pagliaro ? obiettivi chiari, azioni esigibili, tempestività della spesa e il massimo della trasparenza e della legalità per lo sviluppo di un settore che può dare molto alla Sicilia in termini economici e occupazionali.
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