di Lorenzo Ambrosetti
Si discute animatamente in questi ultimi tempi del problema relativo al se il governo dei tecnici abbia comportato una sospensione o meno della democrazia. Posto che la democrazia diretta è un ideale utopico impossibile da realizzare, la questione riguarda ovviamente la democrazia rappresentativa.
Un cosa bisogna dire da subito: che tanto il liberalismo quanto il socialismo, le due dottrine che nel secolo scorso si sono contrapposte e che oggi, in forma diversa, continuano a contendersi la scena politica, sono compatibili con il concetto di democrazia.
La differenza tra le due dottrine è che il liberalismo privilegia i diritti individuali ed esalta la libertà di iniziativa economica; il socialismo mette laccento più sui diritti sociali ed esalta il ruolo dello Stato come erogatore di beni e servizi.
Poste queste premesse, è bene subito dire come la democrazia, nellanalisi di Norberto Bobbio, unanimamente condivisa, è intesa come un insieme di regole procedurali, in forza delle quali si stabilisce a priori chi debba prendere le decisioni vincolanti per la collettività e con quali strumenti.
Chi prende le decisioni valide per tutti in Italia è il Parlamento, organo che deve essere composto da membri liberamente eletti da cittadini adeguatamente informati e posti in grado di scegliere tra valide alternative.
Si riscontra qui una prima anomalia. La stampa, in Italia, per non parlare della televisione, è in parte espressione del potere. Quindi, di conseguenza, non mancano i dubbi sul rispetto di una regola fondamentale della democrazia, che pure è contenuta nellart. 21 della Costituzione: la libertà di informazione. Anche se oggi, grazie ai giornali on line, c’è molta più libertà rispetto al passato.
C’è comunque il rischio che i cittadini non vengano adeguatamente informati sui programmi politici dei partiti. Cosa, questa, che crea problemi. (sopra , a destra, foto di Norberto Bobbio, tratta da filosofico.net)
Una seconda anomalia riguarda lattuale legge elettorale per la Camera dei deputati e per il Senato – il cosiddetto ‘Porcellum’ – voluta da una parte delle forze politiche presenti oggi nei due rami del Parlamento del nostro Paese. Una legge elettorale che priva il popolo italiano della possibilità di scegliere i propri rappresentanti alla Camera e al Senato, dando vita al fenomeno, tutto italiano, dei “parlamentari nominati” direttamente dalle segreterie dei Partiti.
Non solo. L’Italia, senza il pronunciamento diretto da parte del popolo, ha ceduto all’Unione Europea quote importanti di sovranità popolare e la sovranità monetaria. Con risultati economici e sociali disastrosi, che sono sotto gli occhi di tutti.
Dette queste cose, non cè ombra di dubbio alcuno che la democrazia, in Italia, sia almeno parzialmente sospesa e si viva, in realtà, in un clima che ricorda – almeno per alcuni aspetti – il regime fascista.
Quindi non è il Governo dei tecnici che ha comportato una sospensione della democrazia, poiché, in ogni caso, esso è bene o male sostenuto dalle forze politiche presenti in Parlamento.
La democrazia, in Italia, è in parte sospesa da prima che a Palazzo Chigi si insediasse Mario Monti. Che è l’effetto e non la causa di quello che sta succedendo nel nostro Paese.
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