Una marcia contro gli abusi all’interno dell’Arma. Si chiama SAPR (Sexual Arrassment Prevention and Response) Walk ed è la tradizionale camminata contro la violenza sessuale, promossa dalla Marina USA in tutte le basi americane del mondo.
«Quest’anno partecipa anche la base di Sigonella, formata da circa quattromila militari, di cui buona parte donne» spiega l’addetto stampa, Alberto Lunetta. «Si tratta di un’occasione per sensibilizzare su un fenomeno poco noto ma molto diffuso, soprattutto negli Stati Uniti tra i soldati più giovani e che non riguarda solo le donne in divisa, ma anche gli uomini – dice – Ecco perché la manifestazione non ha caratterizzazione di genere, ma si rivolge a tutti: militari e famiglie residenti a Sigonella che, seppur isolata dal contesto urbano, funziona come una vera e propria città. Ci sono scuole, palestre, bliblioteche, ospedali e un consultorio a disposizione delle famiglie». E proprio quello sarà il punto di partenza della simbolica passeggiata.
E’ proprio di qualche giorno fa la notizia di due ex cadette Usa che hanno denunciato di essere state stuprate all’interno delle accademie militari della Marina ad Annapolis e dellEsercito a West Point. Un fenomeno che appare tutt’altro che marginale e che il dipartimento della Difesa americano cerca di combattere anche promuovendo studi e azioni simboliche. Tra queste proprio la Sapr Walk.
«La camminata si organizza ogni anno ad aprile perché è il mese dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sessuale», spiega Lunetta. Nella base militare americana del territorio etneo, si svolge questo pomeriggio alle 15.30. Partendo dalla NAS 1, nei pressi dell’Hotel Sigonella Inn, il percorso si snoda per circa un miglio all’interno della base. Alla fine della passeggiata una dimostrazione pratica di autodifesa.
Accanto ai militari e alle loro famiglie anche una decina di volontarie dell’associazione catanese Thamaia, impegnata dal 2001 contro la violenza sulle donne. «Siamo felici che la base militare ci abbia coinvolto nella manifestazione – dice Loredana Piazza, presidente dell’associazione – oltre che per il suo valore simbolico, anche perchè riteniamo sia importante la sinergia con tutti gli enti presenti nel territorio e lo scambio di buone prassi, sopratutto con paesi stranieri che hanno differenti legislazioni e che da anni si misurano con la problematica. E che bisogna combattere la violenza tutti uniti, donne e uomini».
[Foto di U.S. Pacific Fleet]
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