Il principale aeroporto dell’Isola – quello di Catania – chiuso causa incendio, migliaia di passeggeri allo sbando tra voli cancellati e difficoltà enormi nel reperire informazioni sulla riprogrammazione delle tratte. In un sistema dei trasporti che annaspa, e con la politica spettatrice non protagonista, una pagina Facebook si è trasformata in una sorta di bussola social per aiutare i viaggiatori. Si tratta di Sicilia in volo, nata il 27 luglio 2011, da un’idea di Carlo Chillemi, originario di Sant’Alessio Siculo, in provincia di Messina, e appassionato di viaggi e aviazione. Lo scoop più grosso è arrivato proprio domenica con la notizia in anteprima del rogo all’interno del terminal A dell’aeroporto Fontanarossa di Catania. «Un tassista che segue la nostra pagina ci ha contattato per avvertirci», racconta Carlo. Ad aiutarlo ci sono Gabriele Rodolico, che vive a Trapani, e Giuseppe Guzzo che risiede a Toronto, in Canada. Insieme a loro, altri appassionati di aviazione ogni giorno offrono gratuitamente il loro tempo per la gestione della pagina. Nata quasi per gioco, Sicilia in volo ha messo insieme una comunità di utenti che conta quasi 75mila persone. Con il tempo, sono stati costruiti anche stabili rapporti di collaborazione con gli aeroporti dell’Isola e alcune compagnie aeree.
Niente like comprati o post sponsorizzati ma solo notizie e informazioni su tutto quello che riguarda l’aviazione in Sicilia, compreso un servizio di assistenza legale gratuita, attraverso dei consulenti, quando ci sono cancellazioni o ritardi degli aerei superiori alle tre ore non dovuti a cause eccezionali. «Riusciamo a svelare le rotte in anteprima – spiegano al nostro giornale – e molte volte sono gli stessi utenti che ci segnalano le notizie». Un follower, particolarmente attivo, lo era anche Gabriele. «Lavoro per una multinazionale e sono stato per un periodo in Spagna – spiega a MeridioNews – Poi, essendo particolarmente presente, sono stato contattato da Carlo per aiutarlo con la pagina e gli aggiornamenti dall’aeroporto di Trapani». In tutti questi anni, però, i due non si sono mai conosciuti di presenza. «Ci sentiamo ogni giorno, facciamo video-call ma non è mai accaduto», dicono.
Sicilia in volo e chi c’è dietro lavora nell’ambito di un progetto a titolo gratuito. Negli ultimi giorni, però, Carlo & Co. hanno dovuto fronteggiare un assalto da parte degli utenti. «Da domenica (giorno del rogo a Fontanarossa, ndr) la comunità è cresciuta di circa 4000 persone – spiegano – Abbiamo ricevuto migliaia di messaggi e cerchiamo di rispondere e aiutare tutti. Abbiamo creato anche un messaggio di risposta automatica perché tutti chiedono informazioni sul loro volo e cerchiamo di indirizzarli in maniera veloce e corretta». Ma che idea si è fatto il team di Sicilia in volo sui disagi nel trasporto aereo di questi giorni? «Ci sono dei problemi da risolvere e stanno lavorando per riuscirci – spiega Carlo – Se ci sono stati degli errori precedenti verrà accertato». «Sono cose che non si possono prevedere – conclude Gabriele – C’è stata, però, poca organizzazione nella comunicazione, andava fatta insieme con compagnie aeree, aeroporti e compagnie autobus. Non si possono lasciare allo sbando decine di migliaia di passeggeri. Spero che si capisca dove si è sbagliato».
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