«Non si pensi che non vogliamo rifinanziare la convenzione globale Sicilia Futuro, entro ottobre speriamo di sbloccare la situazione». Interviene l’assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra, a seguito dell’articolo pubblicato ieri dal nostro giornale che denunciava il rischio di veder sfumare più di dieci milioni di euro provenienti dal fondo sociale europeo 2007/2013 e destinati alla formazione post-laurea degli studenti siciliani. Dei 15 milioni di euro, inizialmente previsti per il progetto, la Regione ne ha impegnati appena 1,5 nel primo ciclo. I vincitori della seconda tranche, la cui graduatoria è stata pubblicata lo scorso aprile, non hanno ancora ricevuto un centesimo, mentre il bando per il terzo e ultimo ciclo di borse, annunciato sulla Gazzetta ufficiale a giugno, non è ancora stato pubblicato.
«Subito dopo essere stata nominata assessore, ho emanato una direttiva che dava priorità assoluta al finanziamento della sovvenzione globale Sicilia Futuro», spiega Scilabra. Da quel momento, gennaio scorso, sono passati nove mesi. «La Regione deve affrontare difficoltà economico-finanziarie importanti – continua l’assessore – ma non c’è alcun dubbio che proseguiremo col programma, voglio dare un messaggio di speranza ai giovani siciliani che hanno vinto la borsa o che vogliono partecipare al prossimo ciclo. Bisogna risolvere alcuni problemi tecnici». Tempi previsti? «Brevi, tra settembre e ottobre».
Entro un paio di mesi al massimo, dunque, dovrebbe essere erogata la prima parte della borsa di studio per i vincitori del secondo ciclo e, contestualmente, essere pubblicato il bando per il terzo e ultimo ciclo. Che, tra le risorse stanziate sin dall’inizio e quelle rimaste dalle prime due tranche, dovrebbe poter contare su un tesoretto di 10 milioni di euro.
Nel frattempo c’è chi attende impaziente. E’ il caso, ad esempio, di Piera Di Franco, 26 anni, che ha scelto la Scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio di Roma e aspetta la sua borsa di studio da 38 mila euro. O di Chiara Rizzica, architetto catanese di 35 anni, assegnataria di un contributo da 33 mila euro per un master di dodici mesi in Housing sociale e collaborativo al Politecnico di Milano. Il corso si è concluso, sta per iniziare il tirocinio, ma dei soldi europei che le spettavano nessuna traccia. «Ad oggi, dopo sei mesi dalla selezione, a me devono undici mila euro di rimborso per la tassa di iscrizione e cinque mesi di indennità mensile – spiega Rizzica – Totale 18mila e 500 euro lordi. Tutti anticipati dalla mia famiglia, dato che, come richiesto dal bando pena l’esclusione, la borsa è l’unica fonte di reddito che posso avere in questo anno nei limiti dei 4mila 800 euro lordi per la libera professione. Ma io – conclude – sono architetto, il filosofo che fa?».
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