«Il bando prevede una frequenza dei corsi non inferiore al 70 per cento, e la fideiussione è assolutamente necessaria, altrimenti chi eroga i fondi non avrebbe nessuna garanzia». Non ha dubbi Rosa Maria Milazzo, responsabile dell’appalto della Sovvenzione Sicilia Futuro, strumento attuativo del Fondo sociale europeo destinato alla formazione post-laurea. Qualche dubbio ce l’hanno i giovani beneficiari delle borse di studio della Misura 4 che non hanno frequentato i loro corsi perché non erano in grado di onorare gli obblighi assicurativi previsti dall’avviso. Il comitato di stesura del bando non ha evidentemente trovato altre modalità di garanzia che quelle a carico degli studenti beneficiari, ma in effetti «ci si può pensare», ammette la dirigente dell’assessorato regionale alla Formazione.
«La prossima settimana renderemo noti i termini di apertura della Misura 3, pensata per l’inserimento nel mercato del lavoro dei dottorandi e dei dottori di ricerca», comunica. Intanto, alcuni vincitori a vuoto della Misura 4 si chiedono che fine faranno i fondi arrivati a ottobre 2014, quando i loro master si erano ormai perlopiù chiusi, e che quindi non potranno più essere assegnati. Una sorte che, verosimilmente, potrebbe toccare anche all’integrazione di 56mila euro apparsa adesso fra le news e datata 21 gennaio 2015.
Come mai queste integrazioni tardive? «L’organismo intermedio, a cui la Regione ha affidato la gestione della Sovvenzione, ha proposto uno scorrimento che abbiamo autorizzato a giugno 2014 – continua Milazzo – Si trattava di fondi disimpegnati da altri avvisi del Fondo, che si è pensato di inserire a completamento delle agevolazioni della Misura 4, in quanto c’era una graduatoria aperta, con beneficiari senza copertura». Un peccato di quasi tre milioni di euro, aggiunti con un ampliamento che – sulla base delle testimonianze raccolte, ma in attesa dei dati ufficiali del monitoraggio – non si è rivelata un’operazione fortunata.
«A questo punto vanno in economia, cioè ritornano al bilancio della Regione», spiega Milazzo, che non sa dire se «verranno reintegrati o restituiti all’Unione europea». Di certo, come fanno sapere dall’Irfis – società capofila dell’organismo intermedio, specializzata nell’erogazione dei fondi regionali – «le borse sono nominali, e pertanto non possono essere assegnate ad altri candidati in graduatoria». La disdetta maggiore è che nemmeno lo stesso candidato potrà utilizzarli per altri corsi.
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