Da Antonio Ingroia riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore,
in riferimento allarticolo, dal titolo Terremoto alla Regione; fuori legge le assunzioni di Sicilia e-Servizi pubblicato in data di ieri 23/9/2014, le chiedo formalmente di pubblicare la seguente smentita.
E’ falso e diffamatorio affermare che la recente sentenza del giudice del lavoro, che ha dato ragione a Sicilia e-Servizi confermando la legittimità del licenziamento di un dipendente, abbia come effetto un presunto terremoto ai vertici di Sicilia e-Servizi con effetti devastanti sulla società e perfino sulla contabilità di tutti gli uffici della regione siciliana. Tutto falso, ignobilmente falso. Perché è vero esattamente il contrario.
In primo luogo, perché Sicilia e-Servizi ha vinto la causa davanti al giudice del lavoro, che infatti non ha affatto smontato la tesi sostenuta da Sicilia e-Servizi, perchè ha invece smontato quella della controparte, visto che era il
lavoratore licenziato, e non la società, a sostenere l’obbligatorietà dell’assunzione in forza dell’art. 2112 del codice civile, e quindi la non licenziabilità. Cosa che il giudice ha nettamente rigettato.
E’ vero invece che il licenziamento in blocco dei lavoratori della SISEV nel dicembre 2013 ha minacciato anche l’arresto delle attività informatiche dell’intera regione siciliana, mettendo a rischio tanti servizi essenziali da cui dipende la vita di milioni di siciliani.
Per questo, solo per questo, la società ha dovuto riassumere quei lavoratori, che erano stati appena licenziati, lasciandosi la possibilità di licenziare durante il periodo di prova chi non corrispondesse ai requisiti richiesti che sono stati valutati e verificati da una commissione di esperti. Come è accaduto appunto al lavoratore licenziato che si è poi rivolto al giudice del lavoro, che infatti ha dato torto a lui e ha dato ragione su tutti i fronti a Sicilia e-Servizi.
Ogni altra interpretazione di questa vicenda giudiziaria è arbitraria ed infondata, anzi smentita dai fatti. Ed è certo che ogni opera di disinformazione, oltre a determinare disorientamento dell’opinione pubblica, finisce per nuocere al processo di risanamento di Sicilia e-Servizi, e soprattutto per agevolare quegli interessi privati milionari che vorrebbero che si creasse il caos nella Regione, ora per la prima volta padrona dell’informatica in Sicilia, finora preda di speculazioni e interessi ignobili, talvolta criminali”.
Antonio Ingroia – Amministratore unico Sicilia e-Servizi
LA NOSTRA REPLICA:
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