OGGI, SECONDO IL ‘COPIONE’ PREVISTO DALL’OPERA (DEI PUPI?) DOVREBBE PARLARE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE. INTANTO MENTRE FORMAZIONE E POLITICHE DEL LAVORO AFFONDANO SI SCOPRE CHE SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI…
Ce lo siamo chiesti qualche settimana fa e torniamo a chiedercelo oggi: chi è il vero presidente della Regione siciliana? Chi è che decide sul nostro futuro? Chi è che gestisce le politiche del lavoro, la formazione professionale, l’acqua, i rifiuti? Chi tiene la ‘borsa’ con i soldi?
Insomma chi comanda in Sicilia?
Sono domande legittime. Specie dopo tutto quello che è avvenuto nel pomeriggio e nella serata di ieri. Dire che siamo rimasti basiti è poco. Vedere una dirigente generale – nominata dal Governo dell’Isola – che scrive di proprio pugno un avviso e lo pubblica su uno dei siti ufficiali della Regione, mettendo assieme importanti risorse finanziarie dello Stato, senza nemmeno consultare lo stesso Governo regionale è allucinante.
Eppure è proprio quello che è avvenuto. E non lo stiamo dicendo noi: lo hanno ammesso, ieri sera, ben due assessori regionali, che forse non si sono nemmeno resi conto della pessima figura che hanno fatto davanti a cinque milioni di siciliani!
Davanti a un fatto così grave gli assessori Nelli Scilabra e Giuseppe Bruno avrebbero fatto bene a tacere, affidando la replica, con i fatti e non a parole, al presidente della Regione, che avrebbe dovuto convocare una conferenza stampa e annunciare la sostituzione della dirigente generale al Lavoro e alla Formazione professionale.
Invece, ieri sera, la dottoressa Anna Rosa Corsello, la doppia dirigente generale – doppia perché dirige ben due dipartimenti che fanno capo a due assessorati diversi: Lavoro e Formazione professionale – giganteggiava, mentre due assessori regionali annaspavano. Una scena incredibile!
Ribadiamo: se di mezzo non ci fosse una Regione con 5 milioni e passa di abitanti, il Governo di Rosario Crocetta, tra antimafia da spettacolo, Humanitas, rifiuti, acqua e via continuando potrebbe essere benissimo la sceneggiatura di un’opera dei pupi.
Non che in questa storia – come scriviamo spesso – non ci siano pupi e pupari: ma fino ad oggi non avevamo mai visto i pupi che si ribellano ai pupari!
La verità è che il presidente Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia, che di questo ‘presunto’ Governo è una dei maggiori ‘azionisti’ politici, e gli altri protagonisti di questa disastrosa esperienza politica e amministrativa sono andati ben oltre la fantasia di Pirandello: qui i personaggi non cercano più l’autore: ormai i personaggi di questo Governo non sanno più nemmeno loro chi e che cosa debbono cercare!
Potremmo recriminare, tornando al 2001, anno in cui Sala d’Ercole, senza riflettere, approvava la legge elettorale sull’elezione diretta del presidente della Regione, ignorando del tutto i pesi e i contrappesi tra Governo e Assemblea. Ma a che servirebbe, oggi? A prendere atto che i parlamentari di Sala d’Ercole non manderanno mai a casa Crocetta perché non vogliono perdere la diaria parlamentare? Questo lo sappiamo già.
Non ci rimane che aspettare, osservare, raccontare e commentare. Con molta probabilità, oggi succederà qualcosa. Il Governo Crocetta dovrebbe mandare via Anna Rosa Corsello. Sarà così? Noi, ormai, ci aspettiamo di tutto e di più.
Quando il segretario generale della Cisl, Maurizio Bernava, dice che quanto avvenuto ieri è il frutto di un’azione del ‘Cerchio magico’ di Crocetta non sbaglia. Perché la dottoressa Corsello – l’abbiamo scritto ieri, lo ribadiamo oggi – è molto più potente di quanto sembri.
Ricordiamoci che quello di Crocetta è un Governo che si sta tenendo un segretario generale – la dottoressa Patrizia Monterosso – condannata dalla Corte dei Conti su fatti riguardanti la formazione professionale siciliana. E in attesa di altri pronunciamenti sempre per gli stessi fatti ripetuti in altri anni.
Insomma, non ci sarebbe da restare stupiti se donna Rosa Corsello dovesse restare al proprio posto per evitare la caduta di chissà quali ‘Filistei’.
Questo è un Governo regionale strano. Privo di consenso popolare e appunto per questo pericoloso. Dove a contare, più che lo ‘stile’, sono gli affari.
Nei giorni scorsi, ad esempio, abbiamo assistito a scene incredibili sui rifiuti. Due, in particolare, i fatti che ci hanno lasciato di stucco.
Una bizzarra conferenza stampa dove chi sembra essere indagato pontificava su antimafia e legalità. E questo già la dice lunga s un settore dove ne sono successe e continuano a succedere di tutti i colori. A cominciare dagli affidamenti per milioni e milioni di euro senza evidenza pubblica!
Poi c’è una seconda notizia veramente incredibile: e cioè che in provincia di Messina, nel silenzio generale, sarebbe in corso di realizzazione un termovalorizzatore per bruciare rifiuti!
Noi ricordiamo benissimo quando nel 2012 il Governo regionale di Raffaele Lombardo siglò a Roma un accordo su un assurdo Piano dei rifiuti per la Sicilia che prevedeva, tra le altre cose, la combustione dei rifiuti nelle cementerie dell’Isola.
Gli unici politici che hanno contestato questa follia sono stati gli esponenti di Sel. Tutti gli altri hanno taciuto. Idem i cosiddetti ambientalisti. Legambiente Sicilia era, addirittura!, tra i promotori di questa follia.
Oggi sappiamo che quel Piano rifiuti è diventato operativo, avendo acquisito Via (Valutazione di impatto ambientale) e Vas (valutazione ambientale strategica).
Guarda caso, non appena il vecchio Piano rifiuti è diventato operativo, è venuta fuori la notizia che, dalle parti di Milazzo – area dove l’inquinamento è alle stelle a causa di uno stabilimento chimico che quando chiuderà i battenti sarà sempre troppo tardi – si sta lavorando a ‘umma ‘umma per un termovalorizzatore!
Bella questa storia, no? Per sei anni abbiamo ‘crocifisso’ l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, che di termovalorizzatori ne aveva ereditati ben quattro dai precedenti Governi regionali. E che li stava realizzando tutt’e quattro.
I quattro impianti sono stati bloccati dalla magistratura europea, e non certo dalla Regione e dallo Stato italiano.
Oggi, mentre mezza Sicilia, forse non a caso, è sommersa dai rifiuti non raccolti (Palermo, Messina e i rispettivi dintorni, sempre guarda caso, primeggiano), arriva la notizia di un termovalorizzatore dalle parti di Milazzo. E non abbiamo ancora capito se verrà riesumato il progetto di bruciare i rifiuti nelle cementerie siciliane: cosa, questa – lo ribadiamo ancora una volta – prevista dal Piano dei rifiuti della Regione siciliana del 2012.
Su questi fatti aspettiamo chiarimenti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dall’assessore regionale all’Energia e Rifiuti, Salvatore Calleri.
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