Un’occasione di cura del territorio diventa anche un momento per dare valore all’impegno diffuso a livello regionale dalla rete Si resti, arrinesci. Ragazzi e ragazze che si battono contro il fenomeno sempre crescente dell’emigrazione forzata e che piano piano sta occupando spazio in molte province dell’Isola, oltre al capoluogo regionale. Dopo la manifestazione del 25 ottobre scorso, ieri l’iniziativa si è svolta contemporaneamente in decine di comuni e borghi siciliani: Palermo, Bagheria, Belmonte, Petralia Soprana e Sottana, Trapani, Mazara, Partanna, Canicattì, Aragona, Messina, Catania, Ragusa, San Biagio Platani e tanti altri.
Muniti di scope e palette, pennelli e cazzuole, sacchi per i rifiuti e guanti, dalle città e i borghi siciliani è partita una aperta dimostrazione di amore e orgoglio per la Sicilia. In particolare a Palermo gli attivisti si sono mossi per ripulire la foce del fiume Oreto, uno dei luoghi simbolo della città, oggetto anche della campagna del Fai sui luoghi del cuore. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune e la collaborazione di diverse associazioni AzzizzArt, WWF, Homo rifiutilens, Salviamo L’ Oreto. Nei comuni di Petralia Soprana e Sottana, sempre con il patrocinio comunale e la collaborazione dell’associazione Cittadinanza Attiva, si è ripulita l’area sotto la faggeta di Piano Battaglia. E ancora a Belmonte Mezzagno, con il patrocinio del comune e la collaborazione della Consulta Giovanile e dell’associazione Arpif- Radici per il futuro è stata ripulita la Villetta Comunale Madre Teresa di Calcutta. Infine a Bagheria, con la partecipazione del comitato Baaria, si è ripulita una villetta del paese.
«L’idea è partita dal fatto che stiamo cercando di creare un coordinamento regionale del movimento – spiega a Meridonews Tiziana Albanese, del movimento Si resti, arrinesci – abbiamo scelto di fare un’attività per dare valore il lavoro svolto a livello regionale. Uno dei motivi che porta a emigrare i giovani dalla Sicilia è che spesso è abbandonata a se stessa, oggetto di devastazione territoriale. Anche i turisti che vengono a Palermo spesso si lamentano di trovarla sporca. Abbiamo quindi voluto sfatare il cliché del siciliano che non si prende cura dei territori: esistono dei giovani che vogliono non solo prendersi cura della propria terra ma che hanno con essa un profondo legame, la possibilità di restare e simbolicamente, allo stesso tempo, le proprie radici».
Il movimento non si ferma qui. Si svolgeranno altri incontri sempre con al centro la pulizia del territorio mentre in previsione c’è una fiaccolata prevista il 27 dicembre sempre a livello regionale, data in cui, visto il periodo natalizio, visto che «in tutti i paesi e i comuni in cui siamo presenti torneranno i giovani che sono stati costretti ad andare via. Un modo per coinvolgere tutti gli emigrati, se riusciranno a tornare visto il caro voli. Un modo per dimostrargli che qui qualcosa si sta muovendo sia per chi ha scelto di rimanere e anche per chi è dovuto andare via: stiamo cercando di creare le condizioni affinché, se lo desiderano, possano ritornare a casa».
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