Si sarebbe finto avvocato di un loro parente finito in carcere e avrebbe avuto un complice che, al telefono, faceva le veci di un maresciallo dei carabinieri. Questa l’accusa rivolta dai magistrati della procura di Sciacca a un 34enne del posto, finito ai domiciliari in un’abitazione di Napoli, su disposizione del tribunale.
L’uomo è ritenuto responsabile di dieci truffe in appena nove giorni, a inizio agosto di tre anni fa. Le vittime sono tutte anziane residenti a Sciacca, Menfi, Alcamo, Terrasini, Partinico, Campofelice di Roccella, Caltavuturo, San Vito lo Capo e Capaci.
Lo schema ricostruito dagli investigatori era sempre lo stesso: il 34enne si presentava come legale di un parente da poco finito in galera. Da cui sarebbe potuto uscire soltanto tramite il pagamento di una cauzione, per la quale bisognava contribuire cedendo gioielli o dando denaro. Per rendere più credibile il proprio piano, il 34enne avrebbe fatto contattare le vittime da un uomo – al momento non identificato – che si spacciava per un maresciallo dell’Arma.
Nell’indagine è finita anche una terza persona, ritenuta prestanome e a cui era intestato il noleggio dell’automobile usata durante le truffe. Nel complesso i tre si sarebbero impossessati di circa 23mila euro.
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