La cerimonia di apertura dell’XI stage di Filaga, andata in scena ieri mattina a Palermo, ha detto abbastanza degli orientamenti che il 4° corso della Scuola di alta formazione politica ha intenzione di perseguire. La cerimonia è servita a presentare tutte le organizzazioni che hanno concorso al rilancio dell’iniziativa didattica della Libera università della politica. Ne diamo conto in dettaglio, perché già dal buon giorno risulta evidente l’orientamento che si vuole perseguire.
Intanto Confindustria Sicilia, l’associazione di imprese la cui presenza produttiva, nellIsola, nonostante i suoi rappresentanti nel Governo regionale, realizza un prodotto interno che si aggira intorno allo 0,0… e si segnala per la mancata utilizzazione dei Fondi strutturali europei per carenza di richiesta da parte delle imprese.
Insomma: un ottimo soggetto promotore dello sviluppo produttivo dell’economia siciliana…
Quindi il distretto 2110 Sicilia-Malta del Rotary club, la cui propensione alla cultura dello sviluppo è stata constatata essere pressoché nulla, tranne qualche affare realizzato fra i loro associati: non risultano agli atti progetti o idee di crescita sociale ed economica di un qualche rilievo.
La Camera di Commercio di Palermo la quale può portare a testimonianza dello sviluppo economico i report annuali redatti unitamente all’istituto Tagliacarne.
Questo, per grandi linee, il quadro dei sostenitori della ripresa di iniziativa da parte della Libera università della politica. Abbiamo rilevato i profili dei promotori perché il tema conduttore del corso di formazione di alta politica è, appunto, lo sviluppo. (a sinistra, foto tratta da controcampus.it)
Ne ha parlato diffusamente il coordinatore del Comitato scientifico, professor Maurizio Carta, Il quale, utilizzando un approccio derivato dalla medicina, ha individuato in quattro patologie il mancato sviluppo della Sicilia e quindi ha rilevato la necessità del ritorno alla politica alta per sanare tali patologie. Patologie che egli individua nella bulimia, nella schizofrenia, nella sterilità e nella tossicodipendenza. Formulazioni cliniche per individuare le concause del mancato sviluppo e per indicare i processi politici di governo fin qui seguiti nel divorare le risorse finanziarie di cui la Sicilia ha potuto disporre, nell’utilizzarle senza seguire alcun progetto predeterminato ma sprecandole nei campi più disparati (leggi: clientele), metodo questo che si è dimostrato sterile nella prospettiva della crescita ed al quale, comunque, la politica siciliana è rimasta abbarbicata (tossicodipendenza).
L’intervento conclusivo della presentazione del corso è stato del professore Adelfio Elio Cardinale, il quale ha evidenziato la necessità che la politica in Sicilia assuma un orizzonte almeno europeo, senza il quale è impossibile riuscire ad essere competitivi nel contesto globale. Il professore Cardinale, eminente radiologo e attualmente sottosegretario alla salute del Governo Monti, ha evidenziato che, in carenza di questa visuale politica, la Sicilia e in particolare i giovani non hanno alcuna prospettiva se non quella di emigrare per far valere i loro talenti e il loro saper fare.
Una nota a margine ci fa rilevare che nel programma didattico complessivo risulta di grande evidenza l’assenza di qualsiasi riferimento alle questioni del lavoro. Materia che è a fondamento dello spirito e della lettera del progetto politico che ispira la nostra Carta costituzionale ed è la finalità prima della nostra democrazia. (sopra, il sottosegretario Adelfio Elio Cardinale, foto tratta da satarlanda.eu)
Non compaiono, infatti, né rappresentanti dei sindacati, né quelli delle organizzazioni d’impresa che fondano la loro attività sul lavoro (es. artigiani, cooperative, coltivatori, ecc). Vedremo stasera cosa dirà il dibattito a palazzo Palagonia.
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