Sì alla tecnologia in campo Il caso Morganella apre nuovi scenari

Delusione, amarezza, rabbia. Sono i sentimenti dominanti nello stato d’animo del popolo rosanero nel day after del match con la Sampdoria. Sulla soddisfazione dettata dal punto conquistato sul campo della squadra rivelazione del campionato prevale il profondo rammarico per il gol regolare non concesso a Morganella che avrebbe potuto condannare i blucerchiati “regalando” i tre punti alla compagine di Iachini. 

Le scorie non sono state ancora smaltite. Nel post-partita i social, i siti specializzati e i muri dei tifosi hanno amplificato il contenitore delle lamentele di una piazza che, nel caso specifico, si sente vittima di un’ingiustizia. La grave svista dell’arbitro Cervellera con la decisiva complicità del giudice d’area Chiffi ha certificato l’inutilità (anche in relazione ai costi) degli arbitri addizionali e, contestualmente, ha ribadito la necessità di introdurre i mezzi tecnologici nel mondo del calcio sulla falsariga di altre discipline come tennis, basket e rugby.

In fondo al tunnel degli orrori arbitrali costruito domenica a Marassi si intravede però uno spiraglio di luce. Una fiammella di speranza alimentata dal fatto che il “gol fantasma” di Morganella farà giurisprudenza.
Il presidente della Figc, Tavecchio, ha confermato infatti la sperimentazione, tra qualche mese, della Goal Line Technology per i casi di gol-non gol e anche Domenico Messina, designatore arbitrale per la serie A, ha delineato nuovi scenari: «Più occhi abbiamo a disposizione e meglio è. E’ arrivato il momento di introdurre la tecnologia perché tutto il mondo lo vuole». 

Anche i vertici delle istituzioni calcistiche, dunque, aprono gli occhi e lanciano importanti segnali di apertura con l’obiettivo di migliorare un sistema che, finora, è stato allergico ai cambiamenti.  La verità è che non c’è stata mai la volontà di introdurre la tecnologia nel calcio per paura di togliere potere agli arbitri ma proprio il caso Morganella insegna che il supporto tecnologico, soprattutto per i casi di gol fantasma, è necessario per aiutare i direttori di gara (che per natura non possono essere infallibili) e restituire credibilità a tutto il movimento. 

«Ritengo che la tecnologia per i casi di gol-non gol sia fondamentale – sostiene l’ex allenatore Emiliano Mondonico – faccio parte del Comitato etico della serie B e assieme al presidente Abodi abbiamo promosso l’introduzione di questo strumento in occasione dei playoff e playout della serie cadetta. Prendendo spunto dall’episodio di Marassi nella gara Sampdoria-Palermo è chiaro che la rapidità dell’episodio impedisce all’occhio umano di avere certezze. Il mezzo tecnologico, pertanto, aiuterebbe il direttore di gara e ridurrebbe notevolmente il margine di errore». Mondonico apre alla tecnologia ma fino ad un certo punto: «Per i casi di gol-fantasma è necessaria ma non sono d’accordo con l’introduzione della moviola in campo a pieno regime. Il calcio, a quel punto, si snaturerebbe. Particolare attenzione – ha aggiunto – meritano anche i casi relativi ai fuorigioco, altri episodi che possono essere determinanti per una questione di millimetri». 

Il gol-non gol del Ferraris potrebbe fare da spartiacque nel processo di crescita del sistema calcio. Un cambiamento auspicato dal Palermo che, in mezzo al polverone scaturito dalla rete non convalidata a Morganella, ha mantenuto comunque i toni bassi. Sia il tecnico Iachini che il presidente Zamparini hanno accettato con fair-play il torto subìto insistendo, tuttavia, sulla necessità di supportare gli arbitri con l’introduzione della tecnologia. La questione più urgente è proprio quella relativa ai gol-non gol, ovvero ai casi che, più di tutti, possono falsare le partite come è successo domenica a Genova e altre volte in passato (riavvolgendo il nastro della storia, gli episodi più eclatanti riguardano la rete non convalidata all’inglese Lampard agli ottavi di finale del Mondiale sudafricano del 2010 e quella non concessa a Muntari nel match di campionato Milan-Juventus del febbraio 2012). 

L’atteggiamento dell’entourage rosanero nel post-gara è stato apprezzato dal mondo arbitrale ma la sostanza non cambia perché, di fatto, agli uomini di Iachini mancano due punti. Due punti persi da aggiungere – ma in questo caso non c’entrano gli arbitri – all’elenco delle occasioni sprecate in questo campionato. Molti, tra gli addetti ai lavori, sostengono che il Palermo ha meno punti rispetto a quelli che avrebbe meritato anche se non mancano le voci fuori dal coro come quella di Maresca. Il centrocampista (che per la cronaca dovrà restare fermo per almeno dieci giorni a causa di una frattura al calcagno) nei giorni scorsi ha ribadito che, nell’arco di una stagione, circostanze favorevoli e sfavorevoli si bilanciano e che, in generale, la classifica rispecchia i valori della

Antonio La Rosa

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