Alcuni uomini della Lega hanno programmato una manifestazione contro l’arrivo dei migranti a Sferracavallo, frazione del capoluogo siciliano abitata da circa cinquemila persone ma i residenti li boicottano. La mattina del 25 ottobre i residenti della frazione si ritrovano in piazza per una manifestazione organizzata con lo scopo di chiedere udienza alle istituzioni, all’indomani della notizia dell’arrivo di un centinaio di migranti che dovrebbero essere accolti dalla struttura della Baia del Corallo, storico ostello della borgata. Da giorni si discuteva della possibilità di manifestare contro una delle tante «decisioni che le istituzioni fanno piovere dall’alto, senza confrontarsi con i cittadini», e alcuni abitanti della zona, insieme a rappresentanti della VII circoscrizione si erano dati appuntamento alle 11.
Una volta raggiunto il luogo dell’incontro però, residenti e villeggianti scoprono che ad organizzare la protesta erano «uomini della Lega, uomini di Salvini – afferma una residente -. Noi avremmo manifestato per discutere della vocazione turistica della struttura della Baia del Corallo e della borgata intera, per chiedere spiegazioni. Non siamo certo contro l’accoglienza dei migranti». Lo aveva immaginato Alessandro Tomasino, funzionario Aig, «dietro queste proteste si nascondono altri interessi – aveva detto -. E l’ostello è sbranato da soggetti privati che cercano di farne un villaggio vacanze. Ma il turismo del 21esimo secolo è un turismo sostenibile che va vantaggio di tutti, anche in termini di esperienza culturale». È stato attivato un protocollo tra l’Aieg – associazione italiana alberghi per la gioventù e Aics – associazione italiana cultura e sport, «che prevede che il 30 per cento dei posti disponibili nelle nostre strutture siano destinati a chi necessita di accoglienza – continua -. Manteniamo così le strutture attive in bassa stagione e nel pieno delle attività statutarie, creiamo condivisione e offriamo accoglienza, nell’ottica del viaggio inteso come formazione di coscienza».
Ad essere preoccupati per l’eventuale arrivo dei migranti anche i gestori di case vacanze, b&b e Livio Paduano, direttore dell’hotel Bellevue, situato di fronte alla Baia del Corallo. «Hanno il dovere di confrontarsi con la gente della zona per capire se ci sono i presupposti – sostiene Paduano -. Imporre tali provvedimenti è poco ortodosso». Ma contemporaneamente assicura «nessun razzismo, la critica è sul metodo non sul merito, encomiabile e lodevole. Posto che vanno accolti – continua – Potrebbe essere un forte deterrente per il turismo. Sferracavallo non è il luogo adatto, è una piccola comunità».
«Non ne sappiamo ancora niente – afferma infine Thekna Tonin, dipendente dell’ostello Baia del Corallo – Abbiamo prenotazioni che non possiamo annullare, ma se avremo camere libere ospiteremo chi ha necessità di accoglienza, come prevede la nostra Costituzione».
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