Settimana Santa ad Enna: il Calvario di Cristo accanto al femminicidio

COSI’ LA CONFRATERNITA DEL SACRO CUORE RENDE OMAGGIO ALLE DONNE UCCISE. LA SOFFERENZA DI GESU’ SI FA CARICO DELLA SOFFERENZA DELLE DONNE

di Pierelisa Rizzo

Il femminicidio e la violenza sulle donne accostati al Calvario di Cristo.

E’ questo l’omaggio che nella Settimana Santa la Confraternita del Sacro Cuore di Enna realizza per ricordare come la sofferenza ha una cifra comune. Nella stradina, che dalla piazza antistante alla chiesa Santa Maria del Popolo scende verso via Vittorio Emanuele, Giovedì Santo sarà posizionata, su un lungo telo bianco, una Croce e ai suoi piedi saranno sistemate una serie di paia di scarpe, simbolo ormai del femminicidio e della violenza sulle donne.

Tutto intorno verranno collocati alcuni pannelli con le opere degli allievi del Liceo Artistico M. Cascio di Enna che raccontano e interpretano la violenza sulle donne.

“Abbiamo parlato a lungo in classe con gli allievi del dramma del femminicidio e della violenza sulle donne e l’accostamento con il sacrificio di Cristo non ci è sembrato poi tanto lontano – dice l’insegnante che guida il laboratorio Grafico Pubblicitario, Rosa Caruso -. Sono venuti fuori dei lavori interessanti che raccontano un dramma silenziose che purtroppo è sempre in crescita. Così la Croce di Cristo si fa carico anche della sofferenza delle donne”.

La manifestazione è voluta dal rettore della confraternita, Fabio Garofalo, in collaborazione con l’associazione Donne Insieme “Sandra Crescimanno”, il liceo artistico Cascio, il quartiere Popolo e il gruppo folcloristico Kore che ha musicato un invocazione al Sacro Cuore facendola diventare un canto della Passione. La musica è stata scritta da Antonella Castagna e Dario Alessandra.

Già lo scorso anno la confraternita aveva allestito una suggestiva Croce ai piedi della Chiesa.

“Pur nel rispetto di una tradizione centenaria, che è quella del venerdì Santo – dice il rettore Fabio Garofalo – abbiamo voluto contestualizzare un tema attuale come quello della violenza sulle donne. Le confraternite sono viste sempre ed esclusivamente al maschile. Ma nient’altro sono che una comunità alla quale benissimo possono appartenere anche le donne. E in questa nostra società non credo ci sia calvario più grande che l’uccisione delle donne”.

Un segnale, dunque, alla città, un modo per ricordare nel giorno, quello del Giovedì Santo, dove nel capoluogo migliaia di persone visitano i sepolcri allestiti nelle chiese, i “calvari” contemporanei.

Per raccontare il senso e l’obiettivo di questa iniziativa la confraternita, insieme al quartiere Popolo con a capo Armando Schillaci, ha realizzato un pieghevole che sarà distribuito durante la manifestazione.

 

Redazione

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