Inutile girarci troppo intorno. È arrivato il momento di iniziare a vincere. Pensare in grande, alimentando con una ventata di ottimismo un sogno chiamato promozione, ovviamente è ancora possibile dato che sono state giocate appena quattro partite di campionato ma senza successi è anche superfluo fare certi tipi di ragionamenti. Che prospettive ha il Palermo in questa stagione? I rosanero, ancora a secco di vittorie in trasferta, pensino intanto a battere fuori casa il Monterosi Tuscia, avversario nella quinta giornata del girone C nel match in programma domani alle 14,30. Poi, eventualmente, si potrà cominciare a discutere. Se non si parte dalle fondamenta, ovvero dalla necessità di vincere le partite, è praticamente impossibile costruire l’edificio con vista sulla serie cadetta.
«A prescindere dal rendimento dei nostri attaccanti, che sono ottimi giocatori e che andranno giudicati in seguito, in generale possiamo e dobbiamo fare meglio. Pretendiamo di fare meglio». Le parole pronunciate dal presidente Dario Mirri – sempre attento parallelamente alla quotidianità calcistica anche allo sviluppo di progetti finalizzati alla valorizzazione del brand Palermo su tutto il territorio come dimostrano oltre alla Polisportiva Virtuale e al rinnovo della partnership con la divisione femminile anche la sinergia con l’Università in relazione ai corsi promossi da Palermo Innovation Lab e la partenza del circuito delle scuole calcio ufficiali del club di viale del Fante – devono mettere un po’ di pressione agli uomini di Filippi. Che, dopo un digiuno di vittorie che dura dalla prima giornata, sono consapevoli del fatto che per mantenere il contatto visivo con la vetta della classifica e legittimare di conseguenza le proprie ambizioni non possono commettere ulteriori passi falsi.
Il primo step della missione a cui sono chiamati i rosa impegnati domani allo stadio Enrico Rocchi di Viterbo, impianto che ospita le gare interne del Monterosi e che evoca amari ricordi legati alla sconfitta rimediata nella scorsa stagione contro la Viterbese e costata il posto al tecnico Boscaglia, è quello di rispettare i favori del pronostico e imporsi sulla compagine laziale, espressione di una realtà nata 17 anni fa e reduce da una storica promozione in serie C. I biancorossi, il cui direttore generale è Fabrizio Lucchesi tra i protagonisti della pagina più amara della storia recente del Palermo scomparso nell’estate 2019 dai radar del calcio professionistico, attualmente sono ultimi in classifica a quota 2 punti assieme a Fidelis Andria e Vibonese ma al primo anno tra i professionisti vogliono dimostrare che la squadra guidata da David D’Antoni non è un’intrusa in questo campionato. Ecco una delle possibili chiavi del match: se dal punto di vista psicologico è come se il Monterosi avesse già ottenuto ciò che voleva affrontando una big in un contesto prestigioso a cui non era abituato, sul piano motivazionale i rosanero dovranno essere bravi a indovinare l’approccio pensando all’avversario di domani come ad una squadra appartenente alla sua stessa fascia.
«La sola prestazione non basta più – ha spiegato Filippi – a questa dobbiamo abbinare il risultato. Dobbiamo vincere se dobbiamo ambire ad un campionato di vertice anche perché, senza i tre punti, c’è il rischio che poi aumenti il distacco dalle squadre che ci precedono. Per quanto riguarda la gara con il Monterosi, voglio che la squadra ripeta la stessa prova fornita contro Monopoli e Catanzaro aggiungendo, però, maggiore incisività e convinzione negli ultimi metri». Il tecnico rosanero non si fida della formazione laziale: «Affronteremo una squadra che pur essendo di provincia è stata allestita bene da una società strutturata e ha gente esperta. Certamente darà il 150 per cento contro una compagine blasonata come il Palermo e noi da questo punto di vista dovremo farci trovare non pronti ma prontissimi sapendo che la sfida nasconde tante insidie».
Nell’elenco dei 22 convocati, partiti oggi in pullman dal Barbera poco prima delle 13,30 direzione Punta Raisi – in vista del volo per Roma – dove ad accoglierli c’erano gli ultras della Curva Nord 12 che in aeroporto hanno creato un’atmosfera da stadio intonando cori di incitamento e mostrando lo striscione Tornate vittoriosi, non c’è Accardi che, pur essendo tornato in gruppo dopo lo stop forzato dovuto all’infortunio al polpaccio rimediato lo scorso 8 agosto ad Enna, durante l’ultimo allenamento ha avvertito un piccolo affaticamento. Presente, invece, Peretti ormai recuperato dal problema a un occhio accusato a causa di una forte pallonata in occasione del derby con il Messina. Il numero 54, in ogni caso, con ogni probabilità non farà parte dell’undici titolare dato che in difesa la prima fila è occupata da Buttaro, Lancini (al rientro dopo il turno di squalifica) e Perrotta, favorito su Marconi. A centrocampo, dove le corsie esterne saranno presidiate quasi certamente da Valente (in vantaggio nei confronti di Almici sull’out destro) e Giron, da un paio di giorni sono in rialzo le quotazioni di Odjer che, anche in virtù di un inevitabile turnover legato al ciclo di impegni ravvicinati, si candida per una maglia al fianco di De Rose. Traffico, infine, sulla trequarti con Dall’Oglio, costretto in questo caso a superare la concorrenza di Luperini, Silipo e Floriano, in pole-position per un posto tra le linee in compagnia di Fella a supporto di uno tra Brunori e Soleri.
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