di Alberto Andaloro
In un mondo, sportivo s’intende, che ha vissuto la fine dell’era Barcellona nel calcio e Federer nel tennis, che sta vivendo quella appena nata dei Miami Heat nella NBA, una, ancora, resiste e dura nel tempo, anche se meno conosciute rispetto alle altre.
Sabato, sotto gli occhi di circa 1500 spettatori alla comunale di Sori, si è conclusa l’ennesima impresa di una Pro Recco che continua a dominare in Italia in lungo e in largo. La squadra di Pino Porzio batte il Brescia in gara 3 e conquista il suo 28esimo scudetto, il nono consecutivo, e il 50esimo trofeo della sua gloriosa storia.
Nulla da fare dunque per il Brescia che, sebbene sia riuscito a conquistare gara 2 con un gol di Nora a 3 secondi dalla fine, deve inchinarsi a gara 3 di fronte allo strapotere rechellino. L’equilibrio dura solo un tempo, poi nella seconda frazione di gioco esce fuori il Recco devastante e cinico di sempre, che allunga sugli avversari grazie ai vari Jocovic, Figlioli e Felugo. Il Brescia paga i tanti errori in superiorità numerica, le contrafughe concesse agli avversari e soprattutto la terza partita nel giro di una settimana. Le partite un po’ in ombra del bomber Valerio Rizzo e di capitan Presciutti di certo non aiutano, e il solito infinito Molina non basta alla formazione lombarda per cercare di impensierire la squadra ligure. Grande partita anche del giovane Di Fulvio, e dell’instancabile francese Bodegas che gioca tutta la partita e da marcatore e da centro-boa.
Sponda Recco invece davvero pochi errori; partita coronata dalla grande prestazione di Tempesti, tornato saracinesca dopo il brutto infortunio, Jokovic, che disegna pallanuoto, e Figari attento sia in attacco sia in difesa. Il resto lo fanno i soliti Figlioli, Giorgetti e compagni, motivati al massimo dal esperto Pino Porzio, compreso da chi magari ha meno spazio degli altri come il secondo portiere Pastorino, sempre presente a bordo vasca nelle pause di gioco per incitare i propri compagni di squadra.
Nel terzo e quarto tempo l’insuperabile Tempesti nega più e più volte il gol agli uomini di Bovo, e il finale di partita diventa una pura formalità. Al termine della gara parte la festa sulle tribune: è ancora un tripudio per la formazione bianco-celeste che alza con il suo capitano Stefano Tempesti, il suo 28esimo scudetto.
I pilastri della nazionale italiana quali Tempesti, Giacoppo, Gitto, Felugo, Figlioli, Giorgetti e Aicardi, saranno molto probabilmente al centro del progetto anche del prossimo anno, stagione che vedrà come obbiettivi ovviamente il decimo scudetto consecutivo e un riscatto in campo Europeo. In più sta prendendo sempre più forma il progetto della nuova piscina di casa, visto che il Recco ai appoggia attualmente alla non lontana piscina di Sori.
Insomma il Recco continua a scrivere la storia passo dopo passo e nonostante la squadra non sia più competitiva come qualche anno fa, rimane un dato di fatto: il Recco era, è e certamente sarà ancora la squadra da battere.
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