I prezzi del carburante aumentano e cresce il contrabbando di benzina e gasolio. La Guardia di finanza ha sequestrato un vero e proprio stabilimento abusivo ad Acireale, con 200mila litri di carburante nascosto in cisterne interrate e grandi recipienti di plastica. Il tutto senza alcuna precauzione antincendio e violando qualsiasi norma di sicurezza, con rischi elevatissimi per lincolumità di chi maneggiava il prodotto e di chiunque stava nelle vicinanze. Il carico, venduto a prezzi stracciati, avrebbe comunque fruttato 250mila euro. Otto persone sono accusate di contrabbando di prodotto petrolifero, cinque di queste sono state arrestate, tre denunciate a piede libero.
Le indagini delle Fiamme gialle di Catania avevano portato recentemente al sequestro di 70mila litri di carburante nella zona industriale del capoluogo e all’arresto di quattro responsabili. Adesso l’operazione di Acireale aggiunge un nuovo tassello a un quadro in piena evoluzione. Nel comune ionico sono stati individuati un parcheggio, un autolavaggio, un capannone industriale abbandonato: le tre aree erano state adibite da otto contrabbandieri a vere e proprie stazioni di servizio abusive.
Durante un servizio di controllo, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria si erano insospettiti per il continuo via vai di camion allinterno del parcheggio. Dopo una serie di appostamenti veniva individuato un soggetto che era stato arrestato solo pochi giorni prima proprio per contrabbando di gasolio. Seguendo i movimenti delluomo, veniva scoperto un capannone industriale dove alcune persone stavano travasando il carburante messo in serbatoi collocati su un camion a cisterne.
Le perquisizioni, estese alle aree vicine il parcheggio e ai mezzi pesanti, facevano emergere un’organizzazione capillare: 200mila litri di carburante erano nascosti in cisterne interrate e grossi recipienti di plastica. I militari hanno trovato anche numerose pompe di aspirazione e pistole erogatrici munite di conta-litri che, già collegate a cisterne, permettevano il rifornimento di camion e automobili. Tra i mezzi sequestrati anche un furgone, con funzione di vera e propria stazione di servizio mobile, che funzionava grazie a un gruppo elettrogeno, a pompe collegate a tre serbatoi da mille litri e pistole erogatrici con conta-litri.
Secondo gli investigatori si tratta di carburante di provenienza illecita, non di ottima qualità e comunque acquistato a prezzi modestissimi. Per queste ragioni, anche se rivenduto a basso costo, avrebbe fatto guadagnare ai contrabbandieri circa 250mila euro di utile netto. «Duplice è il danno che limmissione in consumo avrebbe arrecato alleconomia legale – spiegano dalla Guardia di finanza – da un lato la sottrazione allerario di imposte per oltre 150mila euro (sul costo finale di un litro di gasolio circa il 60 per cento è destinato allo Stato), dallaltro una concorrenza sleale sul mercato del carburante in considerazione del prezzo vantaggioso praticato».
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