Sei pagine fitte di numeri e propositi e la promessa di un cronoprogramma ancora più dettagliato per stabilire priorità e competenze. Il documento, che è stato al centro della seduta di Consiglio comunale svoltasi ieri pomeriggio a Palermo, riguarda gli interventi straordinari – a breve, medio e lungo termine – per arginare l’emergenza cimiteriale. Anche se ancora, come ribadito a MeridioNews dall’assessore Antonino Sala, «non si può parlare di emergenza sanitaria», la notizia delle bare esplose a causa del caldo la scorsa settimana al cimitero dei Rotoli ha ribadito la gravità del problema. Un fenomeno, quello della carenza di posti per la sepoltura, che caratterizza la città da anni ma che da qualche mese rischia di raggiungere un punto di non ritorno.
Tuttavia, il sindaco Leoluca Orlando ieri si è presentato in aula per spiegare ciò che l’amministrazione comunale ha intenzione di fare. Un piano emergenziale che inevitabilmente tenterà di sfruttare ogni possibile deroga ai normali iter. «È evidente che il perdurare delle condizioni di elevata criticità presso il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, necessita di provvedimenti straordinari, oltre la approvazione da parte del Consiglio comunale del Piano delle opere pubbliche», si legge nelle conclusioni del documento. Piano quest’ultimo che proprio il Consiglio comunale, l’anno scorso, aveva bocciato. Tra le strategie che il Comune adotterà ci sarà l’avvio delle gare d’appalto per la realizzazione dei campi di inuazioni e per la realizzazione dei loculi, nonché la riattivazione del tempio crematorio, sfruttando «tutte le norme acceleratorie poste in essere di recente per la realizzazione rapida di opere»; ma anche il coinvolgimento delle agenzie di pompe funebri cittadine per il trasporto delle bare che dovranno trovare posto al cimitero di Sant’Orsola e la «sollecitazione di Aziende partecipate e di lavoratori per aderire a tale emergenza con necessarie remunerazioni contrattualmente previste».
Tra gli interventi a breve termine, il pensiero dell’amministrazione va alla gestione delle 920 bare che si trovano nel deposito in attesa di essere collocate. Di esse 420 sono destinate a trovare posto in un loculo, mentre le restanti 500 andranno in un campo di inumazione. Nel primo caso a entrare in gioco sarà l’accordo con l’Ente Santo Spirito, proprietario del Sant’Orsola, e l’utilizzo degli ipogei prefabbricati. Le operazioni in questo caso prevedono una spesa di 1800 euro, di cui ottocento a carico delle famiglie dei defunti. «Le famiglie che hanno dato consenso e versato la somma sono 72, di cui 14 sono le salme già trasferite – si legge nella relazione del sindaco – Le rimanenti 58 salme saranno tumulate a seguire. Inoltre, per le altre 348 salme in deposito si procederà con la loro tumulazione in loculi presso il camposanto di Sant’Orsola, e, ove fosse necessario, con intervento in danno dei parenti. Il numero complessivo di loculi previsti dal protocollo con l’Ente Santo Spirito presso è di mille loculi». Per quanto riguarda la disponibilità delle famiglie ad acquistare il loculo al Sant’Orsola i dati aggiornati al 5 agosto dicono che, su 318, 176 hanno dato l’ok, 65 si sono detti non interessati mentre si attendono le risposte per 47 salme.
Sul fronte delle inumazioni, invece, la realtà dice che nei tre cimiteri comunali posti non ce ne sono. E l’intento, in questo caso, è di gestire le 500 bare sfruttando i loculi ipogei prefabbricati ancora disponibile, che però è limitato a 198 posti. Per le restanti salme, la volontà è quella di fare riferimento sempre al cimitero dei Rotoli, dopo che – approvato il piano triennale delle opere pubbliche – un nuovo campo dovrà essere realizzato (317mila euro il costo previsto). Previsto anche l’uso di una struttura prefabbricata da realizzare nei viali Santa Maria e Santissima Trinità. Per quanto riguarda il capitolo cremazione, a fronte dell’impianto comunale attualmente non funzionante (per sistemarlo esiste un progetto da 245mila euro ancora però fermo allo studio di fattibilità), l’amministrazione sfrutterà la disponibilità gratuita data dalla ditta Misterbianco Cremazioni (60 salme) e si avvarrà del servizio già acquistato presso il tempo di Carpanzano, per il quale però rimangono soltanto otto salme. Orlando, tuttavia, non esclude che si acquisteranno ulteriori servizi.
Infine, il capitolo ampliamenti e nuovi siti. Per il cimitero Santa Maria di Gesù, l’impegno è di recuperare 2800 posti attraverso l’utilizzo dell’attuale parcheggio. Al momento il livello di progettazione è definitivo (passaggio a cui deve seguire la progettazione esecutiva) ma servirà anche una modifica al piano cimiteriale. Il respiro maggiore, tuttavia, dovrebbe arrivare dal nuovo cimitero di Ciaculli: 27mila sepolture e una progettazione definitiva, che dovrà però tenere conto dell’avvenuta decadenza del vincolo all’esproprio. Sarà «necessario procedere all’approvazione del progetto in variante al piano regolatore con contestuale approvazione del piano cimiteriale», viene specificato nella relazione.
Condizioni e distinguo che hanno portato l’opposizione – su tutti la Lega – a tornare ad attaccare Orlando, accusato di immobilismo. «Il sindaco non è stato e non è in grado di gestire una delle tante, certamente la più clamorosa fra tutte le emergenze – si legge in una nota congiunta dei consiglieri Igor Gelarda e Marianna Caronia – è emerso in modo chiaro e inequivocabile che fino a poche settimane fa, nel periodo in cui Orlando ha mantenuto le deleghe, nulla è stato fatto e che per alcuni aspetti, soprattutto per il nuovo cimitero, nulla continua ad essere fatto». Per i due esponenti del Carroccio, l’emergenza va affrontata esautorando la competenza all’attuale primo cittadino. «A questo punto non resta che il commissariamento – prosegue la nota – Uno per la gestione della situazione attuale e uno per il progetto del nuovo cimitero, perché non vadano persi i 30 milioni già disponibili che rappresentano l’unica vera soluzione strutturale al problema delle sepolture».
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