Sarà capitato a tutti, in questi giorni, di dover fare la fila in banca per pagare la prima parte della seconda rata delle tasse universitarie. Sarà capitato a molti di ridursi all’ultimo giorno utile per mettersi in regola con i pagamenti. Sarà capitato ad alcuni di trovarsi davanti ad un problema dell’ultimo momento legato alla mancanza di qualche dato personale non pervenuto alla Monte Paschi di Siena, la banca convenzionata con l’Ateneo di Catania, e ritrovarsi a dover pagare la tassa con la mora. Un inconveniente del genere è capitato ad una studentessa catanese proprio lo scorso 28 aprile, giorno della scadenza del pagamento delle tasse – data prorogata di un mese dall’Università a causa dei ritardi delle Poste nell’invio dei moduli Mav – e il quotidiano “La Sicilia” ha raccolto la sua “testimonianza” nella rubrica “Lo dico a La Sicilia”.
I dati personali della studentessa non risultavano inseriti nel sistema della filiale della Monte Paschi alla quale si era rivolta.
“Mi avvicino allo sportello – scrive la studentessa – Nome e cognome, codice fiscale. Il numero di matricola non occorreva. “Signorina – mi dice la cassiera – il suo nominativo non risulta. Dalla segreteria della sua Facoltà non hanno inviato il flusso di pagamento. Deve andare a risolvere il problema in facoltà e poi tornare con i dati inseriti nel sistema”.
Cribbio. Si erano fatte già le dodici. Arrivare ai Benedettini è un’impresa. Mezzora per posteggiare. Risultato: segreteria chiusa. Un impiegato molto cortese mi dice che probabilmente il problema è dovuto al mio mancato immatricolamento – non per colpa mia – e mi rimanda agli orari d’ufficio. Io per l’Ateneo di Catania non risulto ancora iscritta. Però ho una matricola, ho dato degli esami. E ora dovrò pagare la mora -mio malgrado – o se ne prenderà carico l’Università per il servizio mancato?”.
Nello stesso problema è incorsa una signora con due figlie iscritte nella stessa facoltà, Lingue, corso di laurea in Scienze per la Comunicazione Internazionale. Il bollettino Mav è arrivato per posta solo ad una delle ragazze. Per la seconda figlia, invece, stessa trafila della studentessa che scrive a “La Sicilia”. Certo, gli studenti dovrebbero essere previdenti e prima di andare in banca è sempre consigliato un salto in segreteria per controllare lo stato del “prospetto tasse”. Ma, in questi casi, “l’Università consiglia agli studenti che hanno riscontrato simili problemi di andare nelle segreterie di competenza e verificare la ragioni dell’anomalia. Se si dovesse appurare che l’errore è imputabile all’amministrazione universitaria, la mora non verrà addebitata allo studente. Ma nel caso in cui il problema fosse nato da un errore fatto dallo studente, per errori nel momento della compilazione dell’iscrizione o altre eventualità diverse da caso a caso, la mora verrà addebitata a suo carico”.
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