Sea Watch, servizi igienici al collasso e crolli psicologici Salvini: «Sbarco? Solo se vanno in Olanda o in Germania»

I servizi igienici a bordo sono al collasso. L’undicesimo giorno in mare dei 47 migranti recuperati dalla ong Sea Watch nel Mediterraneo e da quattro fermi al largo delle coste siracusane, senza avere la possibilità di sbarcare per esplicita volontà del governo nazionale, si apre con questa notizia. A renderlo noto è la prefettura di Siracusa che, per far fronte all’emergenza, ha disposto l’invio di un bagno chimico a bordo. A confermare come la situazione sull’imbarcazione battente bandiera olandese non sia per nulla facile è la stessa ong che, da pochi minuti, ha rilanciato un tweet in cui si sottolinea che si sono registrati casi di crolli psicologici fra le persone a bordo. Sulla nave ci sono 13 minorenni per i quali la procura etnea nei giorni ha chiesto lo sbarco immediato.

Nel frattempo da Roma il ministro degli Interni, Matteo Salvini, che questa mattina ha chiesto esplicitamente al Senato di negare l’autorizzazione a procedere nell’ambito del processo chiesto dal tribunale per la vicenda Diciotti, si è detto aperto allo sbarco solo nel caso nessuno dei migranti restasse in Italia. «Sbarco degli immigrati? Solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo», ha commentato il capo del Viminale.

Sulle azioni messe in atto dal governo, il Partito democratico ha annunciato di avere depositato un esposto alla procura di Siracusa. «Procedere ad accertamenti urgenti per valutare se la procedura posta in essere dalle autorità italiane sia legittima e in linea con la normativa nazionale, comunitaria ed internazionale, o se la condotta del ministro dell’Interno volta a impedire lo sbarco dei 47 migranti sia immotivata e quindi illecita, configurando il delitto di sequestro di persona aggravato commesso anche a danno di minorenni e integrando qualsivoglia ulteriore fattispecie di reato prevista dalla legge», si legge nel documento.

L’Ong, intanto, ha fatto sapere di avere inviato una lettera alla Corte europea per i diritti umani, chiedendo se il governo italiano impedendo lo sbarco stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse in mare.

Simone Olivelli

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