Scuole al gelo, opposizioni all’attacco in aula «Edifici pensati male e impianti inefficienti»

«Le scuole di Palermo sono nate tutte male» e gli impianti «consumano energia ma riscaldano poco». A fare un quadro non esattamente roseo degli impianti di riscaldamento nelle scuole palermitane non è un consigliere di opposizione ma il capo area tecnica di Infrastrutture Mario Li Castri che, convocato a Sala delle Lapidi insieme agli uffici, al presidente di Amg Gianpaolo Galante e agli assessori Emilio ArcuriBarbara Evola, prova a spiegare i motivi dei disagi patiti in queste settimane dagli alunni di decine di istituti del capoluogo, costretti a seguire le lezioni in aula con cappotti, plaid e guanti. 

«Negli scorsi decenni – rammenta Li Castri – la cultura tecnologica del progetto è stata totalmente assente. Anzi, paradossalmente le scuole messe meglio sono quelle più vecchie. Aver adattato edifici degli anni Venti o addirittura di epoca precedente a impianti moderni è stata una scelta sbagliata: questi impianti consumano combustibile ma riscaldano male. Il patrimonio di edilizia scolastica del Comune di Palermo è particolarmente vasto e vetusto. Le ultime scuole costruite risalgono agli anni Novanta, nessuna è stata realizzata dal Duemila in poi». A Palermo ci sono 272 scuole inclusi gli asili nido, 231 sono di proprietà comunale. 

«A questi problemi – prosegue il dirigente comunale – bisogna aggiungere la mancanza di una manutenzione preventiva: l’errore più grande che si fa è di intervenire solo dopo la rottura di un impianto. Ogni volta che in autunno Amg inizia a programmare l’accensione dei riscaldamenti, in inverno scopre nuove rotture e nuovi guasti». Su questo punto Arcuri ha ammesso che «manca ancora un salto culturale in termini di programmazione. Un’amministrazione non può allargare le braccia, se c’è un’inefficienza si ammette».

Poi Li Castri snocciola alcune cifre: «Ringrazio questo Consiglio che ha stanziato per questo settore cifre quattro volte superiori rispetto al 2013: 920mila euro l’anno nel 2014, nel 2015 e nel 2016 e in più l’anno scorso un mutuo di 2 milioni. La scorsa estate abbiamo realizzato 13 impianti nuovi: attualmente sono rimaste altre 13 scuole senza impianti e 9 con gli impianti spenti (da riparare, ndr). L’Amg si occupa della manutenzione ordinaria e sta realizzando impianti nuovi in 6 scuole grazie al mutuo, mentre per la manutenzione straordinaria abbiamo approntato un accordo quadro che, a differenza del ritardo dell’anno scorso, quest’anno è già operativo e le imprese coinvolte non saranno più due ma tre. Entro il 2018 – assicura – tutte le scuole di Palermo saranno dotate di impianti efficienti e moderni. Nelle scuole in difficoltà stiamo intervenendo con strumenti tradizionali quali le stufe, entro i limiti di potenza erogabile».

«Non è possibile attribuire eventuali responsabilità solo all’Amg – attacca il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo -. Come siamo arrivati a questo punto? Se a febbraio arriva un altro periodo di perturbazioni come questo non possiamo farci trovare impreparati». Ma è durissimo l’affondo di Mimmo Russo del gruppo misto: «Se davvero volete farmi credere che in alcune scuole non si può accendere una stufa perché non c’è potenza sufficiente, io penso che all’interno dell’amministrazione ci siano incapaci o stupidi: bastava fare una telefonata e chiedere al gestore di aumentare la potenza. Sono convinto che gli appalti che avete avviato finora vadano rivisti tutti. Che senso ha che il Consiglio aumenti le risorse e poi mi si vengano a rappresentare in aula problemi di anni fa?».

«Forse bisogna ricordare qual era il punto di partenza – replica Evola -. Forse il Consiglio ricorderà quando il sindaco ‘autodenunciò’ la situazione delle scuole adombrando addirittura il rischio di chiusura per 25. E forse bisogna ricordare anche quali sono stati gli investimenti e gli interventi fatti, anche grazie all’aiuto del Consiglio con l’inserimento delle somme necessarie nei bilanci, con l’avvio di una manutenzione massiccia a partire dagli asili nido grazie ai fondi Pac. La situazione oggi è diversa rispetto a due anni fa – sottolinea l’assessore alla Scuola -, quando con condizioni climatiche simili più della metà delle scuole era impossibilitata a fare lezione. Oggi 181 scuole su 272 l’uno dicembre hanno potuto accendere gli impianti. Anche le 13 scuole che attualmente si trovano in una situazione di disagio torneranno presto alla normalità»

«Sia chiaro – conclude Evola – che questa amministrazione non ha sprecato un solo euro in materia di edilizia scolastica, con tempi anche relativamente veloci compatibilmente con gli iter burocratici necessari per le ristrutturazioni e le manutenzioni. I fondi che abbiamo inserito nei bilanci non sono frutto del caso ma di studi accurati. Ci sono edifici che un impianto non lo hanno mai neanche avuto perché risalgono ad una concezione vecchia delle scuole».  

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