Ottantamila abitanti e nessun istituto scolastico di secondo grado. Ma la situazione di Librino e di tutti gli altri quartieri che compongono la sesta circoscrizione – San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa, Villaggio Sant’Agata -, potrebbe cambiare nel prossimo anno scolastico: la giunta comunale ha presentato infatti un atto di indirizzo per «porre le condizioni perché tutti gli enti coinvolti possano realizzare nell’area nuovi plessi scolastici per ospitare le scuole superiori». L’atto preliminare, che verrà presentato alle 10 e 30 nella sede della municipalità dal sindaco Enzo Bianco e dall’assessore alla Scuola Valentina Scialfa, dovrà poi «passare al vaglio della provincia, dell’Ufficio scolastico provinciale, del consiglio scolastico e di una conferenza provinciale. Da lì – spiega Santo Molino, presidente provinciale dell’Andis, l’associazione nazionale dei dirigenti scolastici -, l’iter proseguirà passando dall’Ufficio scolastico regionale, e infine dall’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione, che presenterà il piano di dimensionamento al Ministero».
Per Molino si tratta dunque «di un primo passo, che dovrà passare anche dalle scelte politiche e sindacali sull’aumento dell’organico, ma bisogna riconoscere riconoscere che il Comune di Catania ha manifestato una grande volontà politica», prosegue il preside. Che sottolinea: «Lo scorso 6 aprile il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha manifestato il suo interesse verso la proposta di realizzazione di uno o più istituti onnicomprensivi a Librino. Non è un atto formale, ma è sicuramente un valido appoggio morale», conclude l’ex dirigente della scuola Pestalozzi di Librino.
Soddisfazione esprime anche Cristina Cascio, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Angelo Musco, che definisce positiva la presenza nella delibera di giunta «della volontà di istituire gli istituti onnicomprensivi, che permetteranno con il solo aumento di personale di far proseguire ai ragazzi la scuola dell’obbligo all’interno delle scuole sul territorio che hanno frequentato per otto anni». La delibera infatti, oltre alla possibilità di creare nuovi istituti, che avrebbero bisogno di «nuove strutture e un minimo di 600 alunni», contempla anche la proposta, avanzata dai dirigenti della zona fin dal 2007, di attivare all’interno delle strutture esistenti dei corsi di Istruzione di secondo grado. «Questa soluzione è sicuramente la più facilmente attuabile per combattere l’abbandono dopo la scuola dell’obbligo, che a Librino è al 20 per cento», spiega Cascio, che è anche coordinatrice dell’Osservatorio d’area Librino sulla dispersione. Unico dubbio rimane, quindi, l’espletamento del complesso iter burocratico entro «il mese di febbraio, quando si presenta il ridimensionamento per l’anno scolastico successivo. ma mi auguro che si ottenga il risultato entro l’anno scolastico 2015-16», conclude la dirigente scolastica.
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