Scuola & ‘spezzatino sociale’/ I 100 docenti a tempo determinato dell’Istituto Provinciale di Cultura e Lingue di Palermo mandati al macello

LE RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA E, IN PARTICOLARE, DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA

La Provincia Regionale di Palermo è ente gestore dell’Istituto Provinciale di Culture e Lingue “Ninni Cassarà” che è riconosciuto, ai sensi della legge 62/2000 “scuola paritaria”; l’IPCL consta di 2 sedi principali a Palermo e sedi distaccate a Terrasini, Cefalù ed Alimena; si tratta di un’istituzione fortemente radicata nel territorio provinciale del capoluogo, con una storia ultratrentennale e un riconoscimento della qualità dell’offerta formativa ampiamente condiviso dall’utenza, non a caso, in costante crescita per effetto della specificità del corso di studi che favorisce concrete opportunità occupazionali;

l’istituto infatti oggi annovera 1800 alunni; (sotto a sinistra, una ‘metafora’ dei docenti a tempo determinato dell’Istituto  Provinciale di Culture e Lingue “Ninni Cassarà”)

l’organico è composto da 110 docenti a tempo indeterminato, 100 a tempo determinato, 32 unità di personale tecnico amministrativo;

l’IPCL, non essendo presente nel territorio un omologo Liceo Linguistico statale, è attualmente l’unica scuola pubblica della Provincia di Palermo ad assicurare formazione specifica del settore;

trattandosi di scuola paritaria, ordinamenti, corsi ed orari sono praticamente conformi a quelli corrispondenti ad Istituti statali ed i titoli di studio rilasciati godono di analogo valore legale, mentre il relativo personale di ruolo e supplente, inseritosi nelle graduatorie di istituto tramite bandi di concorso pubblico e con un regolamento relativo ai criteri di valutazione punteggio identico a quello statale, è assunto dall’Amministrazione provinciale rispettivamente con contratti a tempo indeterminato e determinato per la copertura delle supplenze annuali e/o temporanee.

CRONISTORIA

Con Delibera N 7 del 25 Luglio 2013, il commissario straordinario della Provincia Regionale di Palermo approva lo schema di convenzione tra il Ministero dell’Istruzione dell’università e della Ricerca e la Provincia Regionale di Palermo per la statalizzazione del Liceo Linguistico “Ninni Cassarà” di Palermo;

in base a tale convenzione, il personale docente con contratto a tempo determinato, viene invece “dismesso” dalla cessazione “di validità delle graduatorie redatte dalla Provincia Regionale di Palermo e dall’Istituto Paritario di Cultura e Lingue N. Cassarà” cosicché “le cattedre disponibili e gli eventuali spezzoni orari saranno coperti mediante il sistema reclutamento previsto per il personale docente delle scuole statali”;

“il personale docente attualmente in servizio con contratto a tempo indeterminato presso l’I.P.C.L. “Ninni Cassarà” rimane a carico, giuridicamente ed economicamente, alla Provincia regionale di Palermo fino alla cessazione, a qualsiasi titolo”.

Il 26.07.2013 la V commissione dell’ARS Cultura, Formazione e Lavoro convoca in data 31.07.2013 un’ audizione della richiedente CGIL Funzione pubblica in merito alle problematiche dell’Istituto provinciale di cultura e lingue “Ninni Cassarà”;

il 30.07.2013, malgrado la prevista audizione, la Provinciale Regionale di Palermo con un atto ufficiale sollecita l’ufficio scolastico regionale ad accelerare l’iter burocratico di statalizzazione dell’IPCL;

il 31.07.2013, nel corso della suddetta audizione merito alle problematiche dell’Istituto provinciale di cultura e lingue “Ninni Cassarà”, il commissario straordinario della Provincia Regionale di Palermo dichiara di essere costretto alla statalizzazione da ragioni finanziarie; dichiara quindi che “quando la Regione provvederà a trasferire le somme, lui provvederà a revocare sia la convenzione per la statalizzazione che la chiusura della sede di Alimena”;

il 5/8/2013 con il D.D.G. n.205 vengono stanziati 34.000.000,00 di euro in favore delle Province regionali, che potranno essere utilizzati anche per le scuole;

il 7/8/2013 con il D.D.G. n. 210 viene autorizzato il pagamento e la correlativa emissione dei titoli di spesa, di €. 7 .747 .000,00 in favore delle Province regionali, per la gestione dei licei linguistici e musicali. Alla Provincia regionale di Palermo spettano €. 3.398.554,73;

il 12.08.2013 l’assemblea regionale siciliana decide di trasferire dalla Regione altri 5 milioni di euro per le Province, impegnando il Governo a far utilizzare tali somme per le esigenze delle scuole provinciali e viene approvato un ordine del giorno, presentato dal gruppo P.D. all’A.R.S. in cui si chiede di “bloccare il percorso di statizzazione, ove avviato, in quanto non garantisce né gli studenti né i docenti”.

Il 21.08.2013 quindi la Regione Siciliana promulga la legge 21.08.2013 n. 6 “Modifiche all’articolo 128 della legge regionale 12 maggio, n.11 e successive modifiche e integrazioni ed iniziative in favore degli enti teatrali e delle province regionali” il cui art .3 cita: “1. All’articolo 15 della legge regionale 15 maggio 2013, n. 9, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 1 le parole “44.000 migliaia di euro” sono sostituite dalle parole “49.000 migliaia di euro”;

il 23.08.2013 l’assessorato delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana invia una nota ai Commissari Straordinari delle Province di Palermo in cui si raccomanda il rispetto dell’ordine del giorno n.66 approvato in data 9 Agosto dall’Assemblea Regionale che impegnava il governo della Regione “a dare priorità – in fase di ripartizione delle risorse destinate alle Province Regionali- affinché si garantiscano in particolare le esigenze relative alle scuole (licei linguistici, musicali, etc.) (…) al fine di garantire il corretto inizio delle attività scolastiche”;

il 27/8/2013 si attiva la procedura di conciliazione per la vertenza in corso con la Provincia sulla statalizzazione dell’Istituto provinciale di cultura e lingue “Ninni Cassarà”;

il 29.08.2013 viene formalizzata la statalizzazione del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo;

il l 29/8/2013 viene deliberata dal commissario straordinario della Provincia regionale la riapertura della sede di Alimena, lasciandola fuori dal processo di statalizzazione.

il 2.09.2013 la V commissione dell’ARS Cultura, Formazione e Lavoro convoca un’ altra audizione in data 05.09.2013 in merito alle problematiche dell’Istituto provinciale di cultura e lingue “Ninni Cassarà”;

il 4.09.2013, malgrado la prevista audizione, l’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale emette il “decreto di nuova costituzione”, vero e proprio atto di ratifica che renderebbe efficace la convenzione di statalizzazione;

il 5.09.2013 a conclusione dell’audizione viene fatta richiesta ufficiale all’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale di attenersi alle intenzioni espresse dal parlamento siciliano e dal presidente della regione in merito alla necessità di bloccare per l’anno scolastico 2013/2014 l’avvio della statalizzazione con la sospensione del decreto di nuova costituzione.

DICHIARAZIONI DEI DOCENTI DELL’IPCL

Come più volte segnalato dalla CGIL FP, sono troppe le perplessità in merito alla tutela dei diritti dei docenti di ruolo. “Perché – si chiede Maria Pia Di Vita, rappresentante CGIL dei docenti di ruolo del “Ninni Cassarà” – pur essendo dipendenti provinciali, dovremo subire un destino diverso dai colleghi provinciali? Perché dovremmo veder passar la nostra scuola allo Stato rimanendo ad essere dipendenti di quello che rimane della Provincia? La convenzione di statalizzazione prevede che noi docenti attualmente in servizio con contratto a tempo indeterminato presso l’I.P.C.L. ‘Ninni Cassarà’ rimaniamo a carico, giuridicamente ed economicamente in capo alla Provincia regionale di Palermo, ma noi ci chiediamo: quale Provincia? Dal 31 Dicembre 2013 le Province non esisterannno più. Quali interessi vi sono dietro a questa operazione in un momento in cui il riordino delle “Provincie non è ancora stato effettuato?”

Il fatto gravissimo resta: la convenzione non prende minimamente in considerazione i danni irreversibili causati ai docenti precari dell’I.P.C.L., che pure costituiscono una risorsa essenziale per il funzionamento dell’istituto, poiché si tratta di personale altamente qualificato che da anni contribuisce a garantire la qualità dell’offerta formativa oltre che una certa continuità didattica.

“Noi – afferma Valentina Amico, rappresentante dei docenti precari- non solo restiamo esclusi dalle graduatorie statali il cui aggiornamento è previsto nel 2014, ma non potremo neanche maturare il regolare punteggio annuale in quanto ci viene negata qualsiasi possibilità di esercitare la nostra professione per l’intero anno scolastico 2013/2014; eppure siamo entrati nelle graduatorie dell’istituto tramite bandi di concorso pubblico e con un regolamento praticamente identico alla normativa statale per il reclutamento del personale docente. Sarebbe il minimo rinviare di un anno la statalizzazione per permetterci inserirci nelle graduatorie statali della Provincia di Palermo, tramite il prossimo aggiornamento GAE previsto nel 2014”

Dalla lettura dello schema di convenzione si evince che la Provincia regionale di Palermo è disposta a sostenere le spese del personale docente e non docente a tempo indeterminato, le spese di manutenzione scolastica, ma non le spese del personale docente a tempo determinato (poco più di un milione di euro); insomma, alla Provincia di Palermo mancherebbero, malgrado i fondi stanziati dalla Regione, solo i soldi per garantire il personale docente a tempo determinato (poco più di un milione di euro) e questo diventa l’alibi non attendibile di una statalizzazione oggi dai contorni poco chiari, che a causa di tanta immotivata fretta, getta in mezzo a una strada i 100 precari e priva il personale di ruolo di garanzie certe per il futuro.

Chi perde? Il docente dell’IPCL, che, idealista e ancora speranzoso nell’azione della buona politica e restio per principio a cercarsi le raccomandazioni dei potenti, si ritrova non tutelato nel proprio diritto al lavoro.

“E’ possibile – chiedono i docenti precari – che il Governo regionale continui a non accorgersi delle ingiustizie che stanno per essere perpetrate ai danni sia dei docenti precari e di ruolo che degli alunni? Si può tradire la volontà del Parlamento disattendendo un Ordine del giorno presentato dal PD e approvato dall’Ars lo scorso 12 agosto che impegna il Governo a bloccare il percorso di statizzazione, ove avviato, in quanto non garantisce né gli studenti né i docenti”?

“Il presidente della Regione, Rosario Crocetta – dicono sempre i docenti precari – non può restare immobile. Dopo due mesi di illusioni e disillusioni, colpi e contraccolpi continui, ci sentiamo vittime non già di ‘macelleria’ sociale, bensì di ‘spezzatino’ sociale perché ci hanno tenuto in sospeso per mesi. Sarebbe stata semplice “macelleria” sociale se il commisario della provincia avesse subito espresso, perlomeno sin dai tempi dell’audizione, in maniera definitiva le sue intenzioni e invece diceva che mancavano i soldi, poi quando l’ars glieli ha stanziati, ha detto che aveva bisogno dell’atto di indirizzo, poi quando questo gli è arrivato, è andato all’ ufficio scolastico regionale a firmare la statalizzazione”.

Si continua a sperare in un immediato intervento del presidente della Regione al quale si chiede di fermare per quest’anno l’efficacia della statalizzazione al fine di:

1) garantire la continuità didattica;

2) permettere ai docenti precari di aspettare l’aggiornamento delle GAE previsto nel 2014, garantendo loro il sacrosanto diritto al lavoro per l’AS 2013/2014;

3) di permettere l’avvio di un tavolo tecnico fra Provincia, Miur e Organizzazioni Sindacali allo scopo di fissare con maggiore precisione le garanzie a tutela dei diritti dei docenti a tempo indeterminato, che oggi, così come risultano definite dall’attuale schema di convenzione lasciano non poche incertezze circa la loro futura stabilità occupazionale.

 

 

Redazione

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