Scuola materna e comunità: Palermo sarà avanguardia in Italia

di Gabriele Bonafede

Presentato ieri alla stampa un nuovo progetto del Comune di Palermo che potrebbe rappresentare un significativo momento d’innovazione, coinvolgendo, tra gli altri, la prof. Anna Putton, psicologa e pedagoga autrice di numerosi testi sull’empowerment e la psicologia di comunità.

Presenti all’incontro con i giornalisti il Sindaco Leoluca Orlando, l’Assessore alla Scuola, Barbara Evola, la prof. Anna Putton, creatrice in Italia del modello dell’educazione socioaffettiva insieme alla prof. Francescato, e la psicologa Angelica Vetrano, presidente dell’Accademia palermitana di psicologia integrata (APPI, che attuerà il progetto), oltre al Sindaco e al vice Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi.

Orlando ha messo l’accento sulla capacità del Comune, attraverso questo progetto, di porsi all’avanguardia nei confronti del modo di operare in Italia, soprattutto perché si coinvolgeranno tutte le strutture comunali di asili da zero a sei anni secondo modalità di psicologia di comunità che prevedono prevenzione e coinvolgimento partecipativo orizzontale di tutti i soggetti.

Barbara Evola a Villa Niscemi

In una città che mostra alti livelli di abbandono scolastico, bullismo diffuso, difficoltà nella gestione della scuola dell’obbligo anche nelle strutture, il progetto “Corso di formazione in Empowerment scolastico ed Educazione socioaffettiva  per educatrici degli asili nido e della scuola materna”,  vuole partire fin dall’inizio, dalla prima infanzia, per porre le basi di un nuovo modo di intendere il vivere scolastico. È rivolto a 304 operatori, precisamente 303 educatrici e un educatore.

Ne corso della conferenza-stampa, la prof. Putton ha sottolineato il processo di costruzione di comunità scolastica nella città: “La città è una comunità non diretta, ma di persone che dovrebbero interagire per il bene comune, per questo è un bene che si lavori da zero a sei anni”. Qualcosa che ancora in Italia è stato attuato solo in pochi casi.

“La scuola– ha continuato Anna Putton – va considerata come nucleo d’incontro della città e quindi come empowerment, come luogo di sviluppo delle potenzialità dell’individuo insieme alla comunità.”

Prof. Anna Putton

Dunque, a partire dal prossimo anno, l’Assessorato alla Scuola avvierà il processo di costruzione di un unico settore all’infanzia con politiche omogenee e all’interno di un sistema pedagogico unitario, il modello umanistico-integrato che usa come strumento fondamentale l’educazione socio-affettiva.

Il progetto, coperto da copyright, è già attivo in Italia, ma solo in alcune amministrazioni pubbliche e private. A Palermo, il via al corso per le educatrici asili nido e scuola dell’infanzia ha avuto inizio due giorni fa alla sala De Seta dei Cantieri Culturali della Zisa. Le educatrici, suddivise in 10 gruppi, parteciperanno a 10 incontri di 3 ore ciascuno, per un totale di 30 ore di corso. Le finalità del corso sono l’accrescimento della consapevolezza del valore e del significato della propria professionalità, l’acquisizione di competenze nella comunicazione efficace, la capacità di condurre riunioni e la gestione dei conflitti.

“Si tratta di un progetto nuovo per il settore dell’infanzia a Palermo  – ha detto l’Assessore alla Scuola, Barbara Evola – che si collega alla programmazione europea e mira all’incremento dei servizi all’infanzia nelle città che, di conseguenza, deve diventare una priorità delle amministrazioni comunali”.

Leoluca Orlandi ieri a Villa Niscemi

“Con questo progetto abbiamo ripensato a un nuovo percorso che parte dall’unificazione del settore degli asili nido con quello delle scuole materne, perché non si possono pensare politiche rivolte all’infanzia in modo separato – continua l’Assessore alla Scuola del Comune di Palermo – Questo progetto che adottiamo negli asili nido e nelle scuole materne è in controtendenza alle politiche nazionali sulla scuola che oggi sono più adatte al mercato che non alle finalità educative.”

“Dal prossimo anno – conclude Barbara Evola – si avvierà il processo di costruzione di un unico ciclo dedicato all’infanzia con politiche omogenee e all’interno di un sistema pedagogico unitario; un modello umanistico-integrato. Anche con il ripensamento degli orari scolastici della scuola materna saranno introdotti laboratori artistici e musicali, avviando, così l’offerta formativa che asseconderà il bambino nello sviluppo del suo linguaggio più naturale in quella particolare fascia di età.”

“Un modello pedagogico – ha ricordato il Sindaco Leoluca Orlando – che prova a portare Palermo al livello delle maggiori città europee. Con la programmazione 2014-2020 l’Europa ha chiesto di essere più incisivi sulla fornitura di servizi ai bambini e alle famiglie. E noi non ci tireremo indietro, soprattutto perché la scuola dell’infanzia è particolarmente mortificata dalla legislazione nazionale”.

L’educazione socioaffettiva è una metodologia volta allo sviluppo dell’autostima, all’aumento di competenze relazionali, comunicative, sociali; all’incremento della creatività, alla valorizzazione del gruppo. Il metodo è stato sperimentato e verificato scientificamente.  Le teorie di riferimento dell’educazione socioaffettiva sono la Psicologia Umanistica e la Psicologia di Comunità.

“Il corso di formazione – ha ricordato la prof. Anna Putton – ha lo scopo di aiutare educatrici e insegnanti a capire, a imparare, come affrontare le richieste dei bambini, che proprio a quell’età cominciano a interpretare il mondo: cosa è maschio e cosa è femmina, cosa è la morte, perché mamma e papà non si vogliono più bene. Tante domande a cui dobbiamo saper rispondere nel migliore dei modi anche attraverso un maggior coinvolgimento delle famiglie nelle relazioni.”

L’iniziativa del Comune, organica e per tutte le scuole materne comunali di Palermo, nei quartieri disagiati come in quelli più fortunati, ha l’aria d’andare verso la giusta direzione per un miglioramento nella costruzione di donne e uomini di domani.

Ripensando alla Palermo degli anni ’80, la Palermo di “Mery per sempre”, sembra sia passata un’era geologica. Si deve ammettere che, a Palermo, i passi avanti fatti da allora a oggi sono sostanziali,  nonostante le difficoltà, le persistenti marginalità sociali, le politiche di disimpegno e i forti tagli alla scuola imposti dai molti governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi lustri.

Gabriele Bonafede

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