Scoperto arcipelago nel Mediterraneo: “La Spada dei Turchi”

di Gabriele Bonafede

Esiste l’ippogrifo? E il centauro? Polifemo, la maga Circe, le sirene? È esistito Brancaleone? Esiste l’Isola Che Non C’è con Peter Pan, Spugna e il Capitano Uncino? E Geppetto, Pinocchio, Mastro Ciliegia? Esistono Donnafugata con il Principe di Salina? E in tempi più recenti, è stata scoperta Vigata? E quindi esiste anche il commissario Montalbano? La risposta non può essere che una: sì, certo che esistono. E sono stati scoperti in un dato momento.

Personaggi e luoghi immaginari, sicuramente. Ma che esistono perché sono entrati a far parte del nostro immaginario a partire dal momento in cui uno scrittore o una scrittrice li hanno fatti vivere, e noi li abbiamo accettati come presenti, anche nella vita di ogni giorno, nel linguaggio quotidiano, nei paragoni, nelle citazioni. Li abbiamo immaginati e magari anche visti materialmente, con i nostri occhi o attraverso quelli del regista e artista di turno.

Così ieri, a Palermo, è stata svelata la scoperta di un nuovo arcipelago nel bel mezzo del Mediterraneo centrale, esattamente nel Canale di Sicilia, probabilmente non lontano da Lampedusa: forse tra le Pelagie e l’isola di Pantelleria. Si chiama “La Spada dei Turchi” per via della forma, a scimitarra. Un arcipelago particolare scoperto, per giunta, da un Santo. Precisamente Santo Piazzese da Palermo, che ha avuto la ventura di capitarci, quasi volutamente, in un suo viaggio da giovane ricercatore di biologia marina.

“La Spada dei Turchi” è il “personaggio” principale del nuovo, atteso, romanzo dello scrittore Santo Piazzese, presentato ieri sera alla libreria Feltrinelli di Palermo, dal titolo “Blues di mezz’autunno”. Titolo bizzarro rispetto al contenuto, visto che “La Spada dei Turchi” sarebbe estato, forse, più felice o almeno più appropriato, se non più attraente.

Santo Piazzese è ovviamente un Santo laico, elevato alla santità dal “tempio” della letteratura laica a Palermo: la casa editrice Sellerio. Per la precisione, l’invenzione è di Olivia Sellerio con annesso sviluppo grafico per l’apposito “santino” (nella foto) realizzato dal responsabile servizio-comunicazione alla Sellerio,  Maurizio Vento. Distribuito ai fedeli del Santo durante la presentazione di ieri sera, l’icona è degna di tal nome: con tanto d’aureola, una scimmietta sulla spalla destra e il testo “L’evoluzione della specie” di Darwin nella mano sinistra. Santino debitamente benedetto dal “patron” della casa editrice palermitana, Antonio Sellerio.

Non rimane che leggere” La Spada dei Turchi”, pardon, il “Blues di mezz’autunno”, anche se l’autunno, a Palermo, non è ancora arrivato, e forse nemmeno la primavera.

Gabriele Bonafede

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