Una collaborazione pubblico-privato, si legga Comune-Teatro Biondo, si ritrova nella settimana di spettacoli della V edizione del Festival del Teatro Bastardo dal 5 al 12 ottobre. A sostenere il progetto il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e la Fondazione Sicilia. Spettacoli bastardi pensati con uno scopo che va oltre quello squisitamente culturale, ma che è anche politico, scomodo, per alimentare il dibattito in «una comunità che dialoga». specifica il direttore artistico Giovanni Lo Monaco.
La prima parte degli spettacoli, quelli delle prime due giornate, è quella finanziata dal Comune mentre la seconda parte è quella sostenuta dal Teatro Biondo. Una settimana intensa, piena di appuntamenti serrati con 7 compagnie tra le più interessanti della scena contemporanea. Il festival presenterà opere in scena per la prima volta a Palermo, di alcune compagnie italiane tra le più note a livello internazionale e farà da apripista in Sicilia per lavori di ricerca molto apprezzati dalla critica ma meno conosciuti dal grande pubblico.
Il confine, da sempre al centro dell’indagine del festival, verrà declinato come limen, soglia tra essere e divenire, vita e morte, attore e personaggio. A fare da collante sarà il tema del viaggio, in tutte le sue sfaccettature, anche in quelle che oggi appaiono più drammaticamente attuali. «Abbiamo lavorato su delle direttrici di senso che hanno a che fare col tema del viaggio e delle migrazioni – afferma Lo Monaco – Molte volte gli attori si sentono abitati da stranieri e oggi forse questa urgenza di alzare muri andrebbe combattuta. Occorre interrogarsi sulla possibilità di abitare altri luoghi senza usurparli, o, al contrario, farsi abitare dall’altro, dallo straniero, senza per questo sentirsi invasi. Dall’altro lato i nostri spettacoli, col nostro punto di vista obliquo, vogliono concentrarsi anche sul senso della precarietà dell’esistenza. Sono rivolti a un pubblico di nicchia e possono non essere capiti. Pensiamo che vada dato spazio e fiducia alle realtà giovani, che a volte zoppicano. Il pubblico può sostenerci venendo numeroso agli spettacoli. Spero che venga percepito tutto il lavoro che c’è dietro al festival».
Il Festival, si diceva, si avvale innanzitutto della collaborazione e sostegno del Comune di Palermo con l’Assessorato alle culture: «Il rischio del mondo in cui viviamo – afferma l’assessore Adham Darawsha – è quello di avere giovani omologati con un pensiero unico. L’esperienza di teatro Bastardo serve per provocare, per mettere in dubbio alcuni dogmi evitando l’omologazione. Vogliamo offrire ai giovani eventi culturali che provochino discussione e che permettano loro di crescere».
IL PROGRAMMA
Il primo spettacolo in programma conferma la consueta attenzione al teatro sperimentale dedicato all’infanzia.
• Parole e Sassi del Collettivo Progetto Antigone con Simona Malato (sabato
5 ottobre ore 18 | MUSEO INTERNAZIONALE DELLE MARIONETTE ANTONIO PASQUALINO), progetto nazionale che vede diciannove attrici, ognuna nella propria regione, raccontare la storia eterna dell’Antigone di Sofocle, ancora oggi imprescindibile paradigma di disobbedienza civile.
A seguire, la stessa sera ProgettoDue di Pino Carbone (sabato 5 ottobre ore 21 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler), un allestimento che Teatro Bastardo ospita e con cui apre questa edizione, dopo il recente debutto alla Biennale Teatro diretta da Antonio Latella, che al regista e autore napoletano ha dedicato una retrospettiva.
Lo spettacolo mette in rapporto due lavori distanti nel tempo ispirati al mondo della fiaba e del mito: BarbabluGiuditta e PenelopeUlisse, due testi che operano un rovesciamento dei punti di vista nella scrittura.
• Maze (domenica 6 ottobre ore 21.00 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler) della compagnia Unterwasser di Roma, tra le più note nel campo del teatro d’immagine, grazie
al movimento di luci e oggetti un suggestivo “effetto pellicola cinematografica” racconta l’esistenza interiore di una donna in un’atmosfera sognante e sospesa di pura poesia.
• Attesissimo il ritorno di Roberto Latini che propone per Teatro Bastardo la sua nuova regia: Sei. E dunque perché si fa meraviglia di noi? (martedì 08 ottobre ore 21.00 | TEATRO BIONDO/ Sala Strehler), una rivisitazione visionaria sul tema pirandelliano
del gioco teatrale tra realtà e finzione. In scena il sorprendente PierGiuseppe Di Tanno (Premio Ubu 2018 miglior attore under 35) in una prova d’attore straordinaria.
• Il Teatro Del Carretto di Lucca sarà al festival con Biancaneve (giovedì 10 ottobre
ore 21.00 | TEATRO BIONDO/ Sala Strehler), storico spettacolo della compagnia
che con nell’originalissimo adattamento di Maria Grazia Cipriani, per attori e figura, della popolare fiaba da quasi quarant’anni incanta il pubblico di bambini e adulti
di tutto il mondo.
• Alla ricerca teatrale della compagnia, tra le più longeve, innovative e visionarie
del panorama italiano, è dedicato un incontro (in collaborazione con il DAMS dell’Università di Palermo e Latitudini. Rete di Drammaturgia contemporanea)
con la partecipazione di Maria Grazia Cipriani, co-fondatrice della compagnia,
che dialogherà con Salvatore Tedesco (coordinatore DAMS) e Alessia Cervini (DAMS).
Si parlerà del “fattore bastardo” nella poetica e nell’immaginario del Teatro Del Carretto (giovedì 10 ottobre ore 11 | PALAZZO BRANCIFORTE).
• Il giorno seguente sarà la volta della compagnia indipendente VicoQuartoMazzini
con Vieni su Marte (venerdì 11 ottobre ore 21 | TEATRO BIONDO/ Sala Strehler),
di e con Michele Altamura e Gabriele Paolocà. La giovane e apprezzata compagnia
si è distinta nel panorama teatrale italiano per l’originalità dei suoi allestimenti e Teatro Bastardo, che ha sempre avuto uno sguardo aperto anche sulle realtà emergenti, anche per questa edizione ha voluto investire in questa direzione. Vieni su Marte è una straniata e spiazzante esplorazione di un viaggio verso un altrove mai raggiungibile. Una scrittura sarcastica e originale.
• Chiude il festival la danza della coppia di Ballarini di Emma Dante (sabato 12 ottobre
ore 21 |TEATRO BIONDO/ Sala Strehler), regista già ospite del festival nella prima edizione del 2015. Protagonisti sulla scena i bravissimi Sabino Civilleri e Manuela
Lo Sicco, che al ritmo di musica danno forma allo scorrere del tempo,
alla poesia della vita.
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