Incrociano le braccia i lavoratori e le lavoratrici della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, ma stavolta alla base della protesta non ci sono le istituzioni locali, il governo Schifani ha anche riportato la voce che riguarda la Fondazione tra le pagine del bilancio regionale, ma il governo nazionale. Musicisti e dipendenti della Fondazione si asterranno dal lavoro per tutta la giornata di domani facendo di fatto saltare l’apertura della stagione concertistica 2023/24, in adesione allo sciopero nazionale di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria.
«Il contratto nazionale di categoria è fermo, nella parte economica dal 2003 e non ha avuto nessuna forma di adeguamento rispetto alla crescente inflazione (calcolata intorno al 37 per cento) adeguamenti che invece molte altre categorie hanno ottenuto in sede di rinnovo di contratto da parte del governo», spiegano in una nota i sindacati, che parlano di «proposte economiche irricevibili» già formulate da Roma e preannunciano «l’astensione dal lavoro per ogni prima rappresentazione a partire dal 21 ottobre 2023», specificando comunque che «la protesta sfociata nello sciopero ha una esclusiva natura nazionale».
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