Si spacciavano per intermediari della grande distribuzione, ma in realtà razziavano i raccolti per rivenderli in nero. A scoprirlo è stata la Guardia di finanza del Comando provinciale di Ragusa, che ha denunciato sette persone con l’accusa di aver realizzato una truffa da oltre 300mila euro.
Secondo le Fiamme gialle, gli indagati, dopo aver formato due società di capitali con sede a Scicli, si presentavano nelle aziende agricole del posto proponendo supporto in tema di distribuzione e accesso ai mercati. Gli imprenditori avrebbero millantato una esperienza decennale nel settore, fatta non solo di importanti rapporti con gli intermediari della grande distribuzione ma addirittura con personaggi importanti del Vaticano.
Il tutto per convincere gli ignari agricoltori a cedere i propri raccolti, con la promessa di aumentare i profitti. Così, però, non accadeva: dalle indagini – seguite a una serie di esposti presentati alla Procura della repubblica di Ragusa da un consorzio di imprenditori agricoli – è emerso infatti che i prodotti venivano venduti in nero.
A finire vittima del raggiro sono stati decine di persone, mentre per gli indagati è scattata la denuncia per truffa e appropriazione indebita a cui seguiranno gli accertamenti nei confronti delle due società per aver operato in completa evasione delle imposte fiscali.
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