Schiaffi per zittire le opposizioni e regalare 7 miliardi ai banchieri. Intervista a Loredana Lupo

PER IMPEDIRE AL GOVERNO DI ESSERE BATTUTO, REGALARE SETTE  MILIARDI AI BANCHIERI, UMILIARE IL PARLAMENTO E INGANNARE GLI ITALIANI, SI USANO GLI SCHIAFFI E LA TAGLIOLA

 

di Francesco Fustaneo

Nei giorni scorsi telegiornali, talk-show e siti d’informazione hanno trasmesso in maniera incessante le immagini relativi alla bagarre in Parlamento che si è scatenata in occasione dell’approvazione del decreto “Imu-Bankitalia. L’Aula della Camera ha votato il d.l. che diventa così legge, dopo l’applicazione della “ghigliottina” (o tagliola, come si dice in gergo) da parte della presidente Boldrini, che ha di fatto eliminato, in un colpo solo, l’ostruzionismo del M5S .
Dell’episodio parliamo con una delle protagoniste, suo malgrado: la deputa del M5S, Loredana Lupo.

-Deputata Lupo, il 29 gennaio scorso voi del M5S avete energicamente protestato in aula in sede di votazione del c.d. decreto “IMU- Bankitalia”, per l’uso della c.d. tagliola da parte della Presidente della Camera Laura Boldrini? Cos’è che voi contestate e cosa ritenete sia accaduto di così grave da giustificare la bagarre in aula che si è poi scatenata?
La contestazione che è avvenuta il 29 di gennaio nasce da due motivazioni forti: da una parte il decreto nel merito, dall’altra l’applicazione della c.d. “tagliola” strumento che di democratico e rispettoso del Parlamento non ha nulla. Per quanto riguarda il primo punto, l’art.77 della Costituzione ci spiega che il decreto legge è uno strumento a disposizione del Governo da utilizzare in casi straordinari e d’urgenza, altrimenti interferirebbe con il ruolo del Parlamento in ambito decisionale. In questo caso sebbene l’urgenza sussistesse per l’Imu, era e rimane assolutamente ingiustificata per la parte riguardante la Banca d’Italia. Ecco perché nei giorni che hanno preceduto il fatidico 29 gennaio abbiamo chiesto al Governo di scorporare i due decreti, per affrontare l’urgenza della rata Imu, argomento caro alle famiglie italiane. Chiaramente, il Governo, che aveva bisogno di una copertura mediatica per nascondere il regalo agli amici banchieri, non ha nemmeno preso in considerazione la possibilità dello scorporo. Hanno risposto che anche la parte riguardante la Banca d’Italia aveva l’urgenza per evitare gli “stress test” europei. Questa menzogna è stata smentita immediatamente dalle sedi competenti, per cui di fatto non esisteva alcun urgenza di regalare 7,5 miliardi di euro alle banche private, forse l’unica urgenza, era quella dei manager delle suddette società private che grazie al regalino del 6% quest’anno possono spartirsi dividendi più corposi.


Altra faccenda è quella sull’applicazione della tagliola. Come lei ben saprà qualsiasi legge deve passare da entrambe le Camere per essere approvata; purtroppo in Italia si sta prendendo la malsana abitudine di tenere le leggi nella Camera “comoda” e a ridosso della scadenza si passa la palla all’altra Camera costringendo politici, tecnici e collaboratori ad esaminare le carte in pochissimo tempo per presentare gli emendamenti migliorativi. Cosa è accaduto in questo caso? Nonostante i tempi ristretti abbiamo proposto al Governo una serie di emendamenti migliorativi, il Governo con un atto d’imposizione ha posto il voto di fiducia sul testo e bloccato le opposizioni nella fase migliorativa degli emendamenti, dopo aver votato la fiducia, come atto legittimo e democratico, le opposizioni hanno diritto di presentare e discutere gli ordini del giorno che tutti i Parlamentari 5 Stelle (e non solo) hanno presentato. E’ chiaro che la presentazione degli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto fiume sono un atto di ostruzionismo a un Governo che invece di agire in maniera corretta, lasciando il giusto tempo per la valutazione delle carte, gioca sul tempo; ricordo infatti che il decreto scadeva il 29 gennaio a mezzanotte. Insomma per farla breve il Movimento 5 Stelle e gli italiani stavano (a conti fatti) per battere il Governo che, messo con le spalle al muro, doveva decidere da che parte stare: dalla parte degli italiani e dei loro risparmi oppure dalla parte degli amici banchieri; quale direzione ha preso il Governo purtroppo è già storia.

– Guardando la t.v. tutti hanno potuto assistere alle proteste energiche sfociate nella corsa dei parlamentari 5 Stelle in direzione dei banchi del governo, della reazione “non proprio” consona di un deputato di Scelta Civica nei suoi confronti e degli schiamazzi e delle altre scene non proprio edificanti che sono seguite. Ci racconti nei dettagli cosa è accaduto.

Per prima cosa, la nostra non è stata una corsa. Siamo andati ai banchi del Governo, non ci siamo scagliati. Cosa è accaduto è esattamente quello che avete visto nei video: nell’atmosfera che le ho descritto sopra non restava altro che tentare l’ultima carta: occupare i banchi del governo e far sospendere l’aula in maniera da arrivare alla scadenza del decreto. Così abbiamo deciso di scendere tutti insieme verso i banchi del Governo, non certo per attaccare la Boldrini – che anzi in quel momento era fondamentale ai fini della nostra protesta, poiché solo lei avrebbe potuto sospendere l’aula per ristabilire l’ordine – ma bensì per raggiungere il nostro scopo. La Boldrini, però, ignorando quanto stava accadendo in Aula, ha continuato con la votazione e mentre altri colleghi già sedevano nei banchi del Governo, il Dott. Dambruoso, deliberatamente e senza alcun motivo, dato che come si vede perfettamente dai video un Assistente parlamentare nel pieno diritto del suo ruolo mi aveva già bloccata, ha deciso di sferrarmi un destro che non dimenticherò facilmente, non certo per il dolore o per il livido… il tutto coronato da un “Bella Ciao” intonato dai colleghi del P.D. e di S.E.L., assolutamente fuori luogo, dopo che un Governo di sinistra ha regalato di fatto 7,5 miliardi alle banche private.

– La domanda che molti si pongono è come mai siate incappati in una caduta di stile così grossolana sulla Boldrini, aggravata dal fatto che proviene poi da un vostro addetto alla comunicazione, che di sicuro nel rapporto con il mondo dei media e l’informazione non sarà un novellino. Non crede che uscite del genere possano mettere in cattiva luce i propositi per quanto “condivisibili” del Movimento?

A causa dei tanti impegni lavorativi non ho avuto modo di confrontarmi con altri colleghi riguardo il tema da lei citato; personalmente ritengo che sia stata una caduta di stile dettata forse dalla tensione di quei giorni o forse dai continui attacchi al Movimento, ma nessuna giustificazione: sin quando si parlerà in maniera così sessista delle donne non vi saranno giustificazioni di sorta, e se già non accaduto mi auguro che il collega della comunicazione porga le sue scuse, anzi, approfitto della sua domanda per esprimere, da donna a donna, la mia piena solidarietà all’On. Laura Boldrini: mai nessuno ed in particolare nessuna donna deve essere oggetto di odiosi pregiudizi

– A breve si voterà sulla legge elettorale. Nell’impianto normativo sponsorizzato dal duo Renzi-Berlusconi, si parla di un premio di maggioranza per la coalizione che raggiunge il 37%, con eventuale ballottaggio, soglia di sbarramento all’8% per i partiti che si candidano autonomamente, soglia al 4,5% per i partiti che vanno in coalizione e per ultimo approdano in Parlamento le proposte c.d. “Salva S.E.L.” e “Salva Lega”. Insomma non si corre il rischio che qui larghe fasce d’elettorato rimangano prive di rappresentanza in virtù di un sistema elettorale che sembra replicare in peggio il “Porcellum ” (di cui reitera anche il sistema delle liste bloccate), salvaguardando invece le forze parlamentari attualmente vigenti? Che cosa propone il M5S a riguardo?

Quello che le posso dirle al riguardo è solo la posizione ufficiale del Movimento, perché personalmente non mi occupo della materia e rischierei di risultare qualunquista e impropria nelle mie elucubrazioni; da portavoce dei cittadini quali siamo e come da regolamento, prima etico e dopo metodologico, abbiamo chiesto ai cittadini con quale legge elettorale vogliano andare a votare e loro si stanno esprimendo sul web. Saremo qui a lottare per loro, per far sì che la loro voce entri dentro queste mura e faccia finalmente breccia nelle maglie di una politica che da troppo tempo non si interessa dei bisogni reali degli italiani. Quello tra Renzi e Berlusconi non è altro che l’ennesimo accordo tra esponenti di una vecchia politica che cercano invano di restare a galla nel sudicio mare che loro stessi hanno creato.

Redazione

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