«Bisogna credere nei sogni: ho fatto qualcosa di cui mi devo ancora rendere conto»: queste le parole di un incredulo e felice Paolo Pizzo, concesse alla stampa subito dopo la fine dell’assalto vincente contro l’estone Nikolai Novosjolov che gli è valsa la medaglia d’oro ai Mondiali di Scherma 2017 di Lipsia. Una gara tiratissima, che ha visto l’atleta catanese in vantaggio 12-8 subire una grande rimonta da parte del rivale: sul 12-13, Pizzo ha ritrovato l’energia che sembrava perduta, infilando tre stoccate consecutive che gli hanno consegnato il secondo oro iridato, arrivato sei anni dopo quello conquistato a Catania. «Ho fatto una cosa stupenda, questa è una medaglia d’oro di gran valore. Sapevo di avere una strada in salita – ha dichiarato a caldo Pizzo – ma ho cercato di rimanere tranquillo. Mi ispiro molto a Federer: lui è un fenomeno, ha qualche anno in più di me e sembra un ragazzino. Vedere i grandi idoli che si migliorano nonostante l’età è un grande stimolo».
Il trionfo di Paolo Pizzo può essere considerato quello della maturità e della consacrazione definitiva: «Rispetto al 2011 è stata una vittoria fatta di grande gestione delle energie, sia in fase di avvicinamento alla gara che durante i match». Una grande grinta unita a uno stile non ortodosso, ma tremendamente efficace: la sua celebre postura quasi ingobbita farà storcere il naso ai puristi, ma l’efficacia della tecnica è indiscutibile: «Gli esteti avranno pazienza, faccio schifo ma la luce si accende sempre». L’oro Mondiale arriva a coronamento di un 2017 propizio per lui e già impreziosito dal bronzo conquistato agli Europei lo scorso giugno.
Non riesce invece il filotto di successi a Daniele Garozzo: il fiorettista di Acireale, campione olimpico ed europeo in carica, ferma la sua corsa in semifinale sconfitto per 15-12 dal giovane giapponese Toshiya Sato. Lo schermidore asiatico, già medaglia d’argento ai Mondiali Under 20, ha costretto Garozzo ad accontentarsi del terzo gradino del podio: «Sarà difficile metabolizzare questa sconfitta, sarei bugiardo a dire di non essere triste e deluso. Resta un bel bronzo – ha dichiarato Garozzo alla stampa poco dopo la fine dell’assalto – sognavo di vincere nello stesso anno Olimpiadi, Europei e Mondiali: ce l’ho messa tutta, mi sono fermato a un millimetro dalla vittoria. Ho battuto in carriera rivali più forti e rinomati, ma stavolta il mio giovane avversario è stato più bravo: io ho avuto troppa testardaggine, mi sono incaponito a fare la stessa stoccata». La prova di fioretto a squadre, prevista mercoledì 26, può permettere a Garozzo e al modicano Giorgio Avola (eliminato ai 32esimi nella gara individuale) di mirare alla riscossa immediata.
Grande delusione anche per Rossella Fiamingo: la spadista catanese, bi-campionessa mondiale in carica, è stata eliminata agli ottavi di finale dalla polacca Ewa Nelip: la sconfitta è maturata nel minuto supplementare, quando la Nelip è riuscita a mettere a segno la stoccata del definitivo 13-12. «Ho sbagliato l’assalto finale – ha commentato a caldo Fiamingo – è stata più brava lei. Le gambe non andavano, ho provato a dare tutto ma serviva qualcosa in più: non sono arrivata qui con la leggerezza che volevo avere. Ero tesa, mi sentivo le gambe pesanti: ho provato a divertirmi, ma non sono riuscita ad arrivare in fondo». Anche per Rossella Fiamingo la prova di spada a squadre, prevista per domani, potrà dare l’opportunità di dimenticare il flop della gara individuale.
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