di Toni Costumati
Affare Grandi Eventi: non entro nel merito di inchieste ancora in corso e ognuno dei coinvolti potrà dimostrare la sua estraneità.
Ma una riflessione va fatta, ed a farla è uno come me che da sempre è impegnato, con coerenza e linearità di comportamenti nella società civile politica e sociale, oltre che da più di 30 anni nella pubblica amministrazione.
Oggi, ovviamente, lo scandalo più evidente è questo, stampa ed osservatori si sono soffermati sullo spreco, sulla truffa, sullo sperpero di denaro pubblico che invece di essere utilizzato in favore del bene comune sarebbe servito ad arricchire, illegalmente, non pochi operatori della politica, dell’imprenditoria e della pubblica amministrazione.
Condividendo, ovviamente, tutti i giudizi di condanna per questo ennesimo caso di malapolitica, cattiva e delinquenziale gestione della cosa pubblica e cattiva imprenditoria, un altro danno che tali azioni provocano è un falsare in modo evidente le competizioni “democratiche”, dove diventa praticamente impossibile competere con molti attori della politica locale e regionale per chiara non parità di condizioni specie in fatto di possibilità economiche da spendere in campagna elettorale.
È antropologicamente e sociologicamente noto che buona parte del popolo, più in particolare quello siciliano, sta con chi può, con chi rappresenta il potere, specie economico, piuttosto che con chi lealmente e coerentemente rappresenta un’idea sana della convivenza civile nelle nostre comunità.
E fin quando chi dispone di molto denaro proprio, non proveniente da attività illecite, lo utilizzi per fare politica (moralmente comunque deprecabile) nulla questio, ma se taluni (molti) attori della politica utilizzano il loro status approfittando delle risorse pubbliche per confermare e consolidare il proprio potere politico e clientelare questo, ripeto, non fa altro che falsare i risultati politico/elettorali consegnando alla società, schiere di politici e amministratori inquisiti e/o condannati.
A subire un danno, di tutto ciò, è innanzitutto la società nel suo insieme ma allo stesso tempo, e forse per questo potrebbero proporsi Parte Civile nei processi, sono i tanti (molti) cittadini che con passione, onestà ed entusiasmo provano ad avvicinarsi alla politica, candidandosi, e vengono travolti da questo vortice di connivenze, complicità e malaffare tendente a conservare quanto più a lungo possibile il potere per il potere.
A questo punto, l’auspicio è che questo di oggi sia solo l’inizio di un repulisti più ampio che ridia dignità a questa terra ed alle sue istituzioni.
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